Signori (volutamente generico), questa è Genova…
E come Genova anche altre zone di casa Liguria…
Guardatevi attorno…
Guardate quel muraglione, quella strada, quel pilone, quella collina, quel ponte, quel pilastro…
Quante volte vi siete chiesti, ma da quanto esiste?
Privato o non privato, pubblico o non pubblico…
Abbiamo costruito una città addossata alle colline…
E quelle colline le abbiamo “plasmate” a nostro piacimento…
Io stesso sono cresciuto su una collina divorata dai palazzi…
E ciò che era sopportabile sessant’anni fa, non lo può più essere oggi…
E’ come la storia drammatica della tragedia del Morandi…
Madre Natura lavora quotidianamente contro e non a favore…
Deteriora, non rafforza…
Modella secondo le sue esigenze, non le nostre…
E se dopo il 14 agosto del 2018 abbiamo scoperto di avere una rete autostradale ammalorata, ogni anno dobbiamo mettere in conto di avere una città fortemente deteriorata…
L’acqua scava, penetra, divide, smuove e cerca sempre vie alternative, quando noi le impediamo quelle principali…
Oggi si apre una voragine, domani si accascia una strada, sperando non arrivi mai il giorno in cui a crollare sarà un palazzo…
Ottocentotrentamila abitanti alla fine degli anni ’70…
Dovevamo diventare un milione…
Entro il nuovo millennio…
Ce lo dicevano a scuola, in tv, sui giornali…
Per nostra fortuna non è andata così…
Genova perde una quindicina di abitanti al giorno…
E invece che iniziare una lenta ma progressiva trasformazione degli spazi, per renderli più aperti, meno angusti, meno iper affollati, più vivibili, si continua nella direzione opposta…
Come se avessimo bisogno sempre più di servizi e sempre meno di vivibilità…
Guardate la strada che percorrete ogni giorni…
Guardatevi attorno e cercate di riconoscere quelle opere costruite 50, 60 o addirittura 70 anni fa…
Che sono ancora lì, esattamente come quando eravamo bambini…
Possono essere eterne?
E’ questa la domanda che dobbiamo farci…
Sempre che non la si butti sulla caducità della vita…
Allora vale tutto…
Anche far finta di niente…
Anche smettere di andare a scuola e insegnare ai nostri ragazzi meteorologia, clima, ambiente, urbanizzazione, immigrazione climatica, territorio, eccetera, eccetera…
Oggi ci ha attraversato una bella perturbazione…
Di quelle di una volta…
Di quelle che attraversano tutta casa Liguria…
Di quelle che possono regalare anche qualche picco, ma in un contesto di quasi normalità…
10, 20, 30 litri per metro quadrato spalmati su tutto il territorio…
E qualche over 50 in quella ristretta fascia centrale ridotta quasi esclusivamente alla città di Genova peraltro ampiamente previsti…
E i segni, Madre Natura, che la terra era zuppa, ce li ha dati immediatamente…
A mezzogiorno e mezza ho visto cascatelle che nemmeno nei giorni precedenti avevo visto…
Il Bisagno è diventato immediatamente marrone, segno che la terra superficiale dei nostri versanti veniva strappata via con facilità e trasportata all’interno dell’alveo…
Per non parlare degli allagamenti di strade, sottopassi e piazzuole costruite a cazzo e probabilmente manutenute peggio…
Ma questi siamo…
Ed è inutile che mi si venga a parlare di terrore e di ansia…
Perché possiamo anche far finta di niente…
Perché possiamo e dobbiamo tranquillamente continuare a vivere la nostra quotidianità…
Ma siamo dentro un’enorme bersaglio di una roulette russa…
C’è poco altro da dire…
Se non che domani ci vorrà quasi tutta la giornata affinché si ripulisca il cielo…
Gli ultimi strascichi precipitativi saranno possibili a levantissimo…
Poi, il cielo, a partire dall’issimo opposto dovrebbe lentamente ma progressivamente cominciare ad aprirsi…
Ma ci vorranno molte ore, soprattutto a levantissimo…
Maestrale in uscita rabbiosa dalla valle del Rodano…
Galopperà forte e tendenzialmente lontano dalle coste…
Se ne dovrebbero accorgere a ponentissimo, dove potrebbe fare la barba alla linea di costa, a levantissimo e lungo le coste oltre il confine dei senza c…
Don Mercurio mattiniero che potrebbe scendere ad una sola cifra anche lungo la battigia…
Basse nelle zone interne, con qualche “carezza” prossima agli zero gradi alle prime luci dell’alba…
Ventelli diurni difficili da raggiungere, anche in faccia a Mare Nostrum…
Unico dubbio, che mi tengo per domani mattina, la fascia pomeridiana, quando in quota ci passerà il nucleo più freddo dell’aria che ha accompagnato il fronte perturbato…
Forse un po’ di instabilità, ma faccio fatica a disegnarla…
Di più, davvero, ninzò…
Vi lascio con la mappa di Mastro Eolo…
Col capitano che scorrazza in mezzo al Golfo e Sua Maestà serale in uscita dai troppo pieni naturali del savonese e del genovesato…
Bonsuar