Non è stato un caso che venerdì sera mi siano arrivate molte foto che ritraevano lo stesso particolare tipo di nuvola…
Si chiamano Mammatus, non a caso, proprio per la loro particolare forma a mammella…
E la loro comparsa è sempre legata alla presenza di un evento temporalesco molto intenso…
Avete presente le nubi a sviluppo verticale, quelle che chiamiamo simpaticamente cavolfiori?
Quelle nubi, in gergo meteorologico serio si chiamano cumulonembi e tendono a crescere sino a quando l’aria calda e umida che sale dal basso trova un ambiente più freddo…
Può succedere che in quota correnti molto forti stoppino improvvisamente la salita dell’aria calda e umida, oppure può succedere che l’ascensione raggiunga il limite massimo della troposfera (da noi circa 10/12 km) dopodiché la temperatura comincia a salire e quindi il nostro bel cumulonembo smetta di salire (proprio come se trovasse un coperchio) e cominci ad espandersi lateralmente…
Con la tipica forma a incudine…
A quelle quote l’aria è molto fredda e il vapore acqueo sparato a quelle altezze cristallizza e diventa più pesante…
I cristalli di ghiaccio tendono a precipitare e a fuoriuscire dalla nuvola…
Ma trovando un ambiente non solo freddo ma anche molto secco tendono immediatamente a sublimare (passano dallo stato solido direttamente a quello gassoso) tornando sotto forma di vapore acqueo, e tornando a salire verso l’alto…
Questo movimento ripetitivo di caduta e di risalita, che avviene in maniera abbastanza precisa e simmetrica conferisce alla nuvola questa meravigliosa forma a sacchetto, o a mammella…
Condizione ovviamente necessaria che a quella quota non ci siano correnti troppo forti da allungare l’incudine del temporale e non permettere ai cristalli di ghiaccio di cadere, sublimare e ritornare dentro la nube…
Le foto sono le vostre, raccolte qui, su questa pagina…
Bonnuì