(A Igno, il Gran Maestro dei Temporali)
Un bel giorno di settembre
Come un lampo saltò in mente
Di quel tizio irriverente
Nominato L’Ignorante.
Era sito in quel di Zena,
Palesato un po’ per caso
Tra quei post, voi lo sapete,
Che si pescan nella rete.
Lui racconta le intemperie,
Con parole semi-serie
A chi non capisce niente
Fuga il dubbio nella mente.
Barba, lenti e cappello
Ignorante menestrello
Dice sempre a gran voce
se vien brutto, se vien bello
Nubi, nembi e multistrati,
Sono affatto complicati,
Venti, zefiri e correnti
Il Libeccio? Boh… accidenti!
Ogni sera ormai mi accingo
A scrutare il cielo tinto
Rosso, grigio, bianco o blu
Ora ne so un po’ di più
Pioggia, vento, Grand Soleil
Son de Zena, veda un po’ Lei,
Circondati da chi? Bèh…
Dai senza bidè a ovest,dai senza C a est.
Svela Nuvola e Tempesta
Saltan fuori se c’è festa
Poi compare raramente
Una First a foto lesta.
Ma del luogo, IL PAESELLO,
fuori il nome! Manca quello!
Non vorrai negare al gruppo
Di seguirti sul più bello.
I seguaci, quelli veri,
Cavalcan venti come destrieri
Amano nubi, cieli e cime
Sono orgogliose Meteobeline.
La maccaja ha nubi inermi,
Stan lì basse, quasi ferme
La certezza più non brilla
Lo stendigno ormai vacilla.
Corri presto, vegni a védde
Guarda il cielo che si accende
Scatta su, non perder tempo
Questa vale un fuoricampo
Poi stupore, MERAVIGLIA,
L’emozione che ti piglia
Frena tutto, ti soggioga,
E interrompe il parapiglia.
Ormai è scuro il firmamento
Miro il faro che va a tempo
Brilla a scatti nella notte
Mare Nostrum che fa a botte
Nel frattempo Don Mercurio
Trema sempre più nel buio
Quanto è magro, poveretto,
Tieni, mettiti il berretto.
Ma qui termina la storia
(C’è chi dice che s(‘)affioca)
Del più bravo “meteostrello”
Grande estimator di moka
Orvuàr, bonsuàr, Maestro,
Si lo so, tu sei modesto,
Ma un grazie io ti devo
Aplutard, vai…che ti seguo.
(M. S. 11/2021)