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Indietro tutta, il vero spread con il resto dell’Europa è culturale!
Non vi racconto il clima, vi racconto un clima, quello dell’Olanda.
Lo conoscete? Lo immaginate?
Non piove molto, la media è di circa 7/800 millimetri di pioggia all’anno lungo le coste. Stima che tende a diminuire man mano che ci si addentra verso le zone più interne.
Simile alla media di Imperia e Sanremo, quasi la metà di Genova.
Ma piove spesso, anzi spessissimo. Le giornate medie di pioggia oscillano fra 10 e 13 ogni mese. In pratica c’è molta meno differenza tra stagioni calde e stagioni fredde, rispetto alle nostre latitudini, da tanto il clima è influenzato dall’Oceano Atlantico.
Piove circa 130/150 giorni all’anno, e ogni sacro santo giorno esci di casa e trovi condizioni meteo che variano ad ogni alito di vento.
La neve può cadere sino a 25/30 volte all’anno, mentre l’elemento climatico più caratterizzante i Paesi Bassi è sicuramente il vento, da sempre ampiamente sfruttato, prima per i mulini, oggi per i generatori di energia eolica.
Letto e descritto così non sembra un paese accogliente e solare come il nostro. E infatti non lo è. A marzo e aprile le temperature massime possono oscillare intorno ai 10 gradi e solo nel periodo estivo la percentuale di luminosità del cielo raggiunge circa il 50% delle giornate, per piombare su valori prossimi al 90% di copertura nuvolosa durante l’autunno e l’inverno.
Perché vi dico tutto questo?
Perché da sempre, il vero spread, la vera differenza tra noi e il resto dell’Europa al di là delle Alpi, è culturale.
Nel Bel Paese spendiamo enormi quantità di denaro pubblico e privato per fare buchi nelle montagne, scavare sotto terra per far defluire la pioggia che abbiamo intrappolato con le nostre case, per poi prenotare le nostre vacanze ecologiche o i nostri viaggi cicloturistici all’estero…
Io resto convinto che la realtà attuale, la condizione di partenza non è e non era l’unica possibile. E soprattutto c’è sempre la possibilità di realizzare un nuovo punto ZERO, una nuova partenza, cambiare rotta e riprogettare la vita futura dei nostri figli e dei figli dei nostri figli…
Se avete ancora un briciolo di curiosità, guardate con attenzione la mappa delle piste ciclabili in Europa e leggete con attenzione le parole dell’architetto e progettista urbano Jan Gehl: “Se costruiamo più strade avremo più traffico, ma se si costruiscono più piste ciclabili e si introducono più agevolazioni per l’uso della bicicletta e si invita la gente ad andare in bicicletta, dopo 10 anni le persone che vanno in bicicletta aumenteranno. La cosa di cui si è presa sempre più coscienza è che le città, così come le abbiamo progettate, hanno fatto ammalare le persone. Inoltre, in una città non c’è niente di meno costoso che creare infrastrutture per camminare o andare in bicicletta. E sappiamo che è importante anche per la vita di relazione e per trasmettere il senso di sicurezza che si ha quando ci si incontra di persona”.
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