Dalle biciclette bianche dei provos alle più avanzate politiche contro le auto e a vantaggio dei ciclisti. Più bici che abitanti, 32.000 km di ciclovie, immensi parcheggi sorvegliati e sperimentazioni.
L’Olanda si conferma il Paese più ciclabile d’Europa, dove l’uso della bicicletta è in continuo aumento ( 40% ad Amsterdam negli ultimi 20 anni) oltre a essere un elemento interclassista (usata da gente comune, ricchi, poveri, manager e famiglia reale).
E soprattutto dove si progettano nuove piste ciclabili e grandi parcheggi per le bici con i fondi risparmiati dai comuni grazie al boom delle due ruote che ha ridotto la spesa pubblica per trasporti e infrastrutture automobilistiche. In Olanda ci sono 32.000 km di piste ciclabili, contro 2274 km di autostrade. Ci sono 18 milioni di biciclette per 16.877.000 abitanti. Ogni anno vengono vendute 1.300.000 bici (ci sono 2100 venditori di cicli) e ne vengono rubate da 550.000 a 897.000. Il 26% dei viaggi è effettuato in bicicletta, il 34% per distanze fino a 75 km.
E le due ruote servono anche per il trasporto di merci, le bakfiets, bici con un’ampia cassa al di sotto e davanti al manubrio sono in uso da oltre un secolo: negli ultimi decenni il modello tradizionale è stato ridisegnato per trasportare i bambini o la spesa. E l’Olanda vanta innovativi produttori di bici, dai modelli classici alle e-bike.
INVESTIMENTI PER LA CICLABILITÀ DI AMSTERDAM
Nella capitale, dove la bici è il mezzo di trasporto più importante e popolare, il Meerjarenplan Fiets2012-2016 è un piano a lungo termine per la ciclabilità che prevede 40.000 nuovi parcheggi, 15 km di nuove piste ciclabili, l’introduzione delle onde verdi (già in uso con successo a Copenaghen) per ottimizzare il traffico ciclistico ampliando gli incroci e rimuovendo da piste e rastrelliere le bici abbandonate e in disuso, il tempo limite di sosta nei parcheggi per bici. La città di Amsterdam investirà 120 milioni di euro fino al 2020 per migliorare la ciclabilità, tra parcheggi e viabilità. C’è anche un pub a pedali, è il Fietscafé di Henk e Zwier van Laar, un bancone itinerante (17 posti) dove si beve birra pedalando in giro per la città.
LE BICICLETTE BIANCHE DEI PROVOS
Amsterdam vanta il primo esperimento di bike sharing del mondo nel 1965. Il progetto non fu frutto del Comune, che anzi prima lo rifiutò e poi lo osteggio (anche per gli aspetti utopici tipici dell’epoca come non lucchettare le bici), ma dei provos (dall’olandese provoceren: provocare), il movimento di controcultura olandese (contemporaneo ai beatnik e precedente agli hippy) di impostazione pacifista, libertaria, antiproibizionista e dadaista fondato nel 1964 dall’artista Robert Jasper Grootveld (1932-2009) e dall’attivista radicale precursore dell’ambientalismo Roel van Duijn (1943). I provos, completamente vestiti di bianco manifestavano usando la tecnica dell’happening (in voga tra gli artisti degli anni Sessanta) non molto diversa dal contemporaneo flash mob. Il White Bike Plan del 1965 fu concepito dai provos insieme al politico radicale Luud Schimmelpennik.
Proponeva la chiusura del centro di Amsterdam ai mezzi a motore con l’eccezione di tram e taxi e elettrici che avrebbero dovuto viaggiare a 40 kmh e un sistema municipale di bike sharing alimentato ogni anno da 20.000 biciclette. Era una proposta di assoluta avanguardia, perché quello che oggi appare un avanzato progetto di urbanistica ambientale, negli anni Sessanta era considerata una follia estremista. Dopo il rifiuto del Comune, i provos dipinsero di bianco 50 bici e le lasciarono nelle strade a disposizione del pubblico. Nell’Europa inamidata e conservatrice dell’epoca l’episodio suscitò clamore e la bici bianca divenne uno dei simboli della controcultura, anche John Lennon si fece fotografare a bordo di candide due ruote. Solo negli anni Settanta, in un mutato clima culturale e politico, la città di Amsterdam approvò le prime leggi per favorire l’uso della bici e contrastare l’ingresso delle auto nel centro città.
GRONINGEN CAMPIONE DI CICLABILITÀ
Il record di ciclabilità in Olanda spetta alla città nord-orientale di Groningen col 50% di spostamenti in bici (60% nel centro città) . É frutto di una politica sul traffico urbano che fin dal 1977 penalizza i mezzi a motore: la città (190.000 abitanti) è stata divisa in quattro settori collegati tra loro da vie aperte a bici e pedoni ma non alle auto che, per passare da un settore all’altro, devono usare la circonvallazione.
E avvantaggia i ciclisti: negli ultimi 20 anni il comune ha investito 40 milioni di euro per costruire nuove piste ciclabili e ristrutturare le esistenti (presenti in quasi tutte le vie), costruire parcheggi per bici (quello della stazione ha 5000 posti, è gratuito e sorvegliato 24 ore su 24) e trasformare gli incroci in rotatorie con attraversamento privilegiato per i ciclisti.
A WAGENINGEN LA PRIMA CICLOVIA RISCALDATA
Il Comune di Wageningen (Olanda centrale, sul basso Reno) sta sperimentando un progetto pilota col primo tratto (50 m) di pista ciclabile riscaldata, realizzata con un cemento in grado di autoriscaldarsi attraverso l’accumulo e il successivo rilascio di energia e calore solare, che al calare del sole rende anche luminosa la superficie della pista.
Diversi i vantaggi: maggiore sicurezza ai ciclisti poiché la pista non gela mai; non è più necessario spargere sale, responsabile di alterare le aree naturali; assenza di manutenzione e riciclabilità al 100% dei materiali impiegati.
IN FRISIA E-BIKE PER I TURISTI
E-bike Fryslan è un progetto – ideato da 4 produttori di bici e da Beleef Friesland (locale ufficio del turismo) – che permette anche agli anziani e alle persone non allenate di visitare pedalando la natura e le città del Friesland olandese. A disposizione dei turisti ci sono 150 biciclette elettriche distribuite in 26 punti noleggio sparsi in tutta la regione. Il visitatore deve acquistare un biglietto che gli permette di ritirare una bici in un punto noleggio, per poi consegnarla in un altro una volta terminato il suo giro.
IL MAGGIORE PARCHEGGIO BICI DEL MONDO
La città centro-orientale di Utrecht costruirà il parcheggio per biciclette più grande del mondo. Una volta completato, offrirà 12.500 posti che si vanno ad aggiungere alle 315.000 rastrelliere già presenti nelle stazioni ferroviarie olandesi.
fonte: www.ecoreport.org
Sapete qual è la cosa più imbarazzante? Che si tratta di notizie vecchie di quasi 4 anni. Ora pensate a quello che abbiamo fatto nella nostra città o nel nostro paese negli ultimi 4 anni e pensate a quello che hanno fatto in Olanda e che certamente hanno continuato a fare in questi ultimi 4 anni.