Il solito ignorante…

Il Meteorologo Ignorante

No no, fermi tutti, ma che canale telegram…

Io mi sento analogico in un mondo digitale…

E voglio morire così, analogico nel cuore e nell’animo…

Figuriamoci l’app…

Non è proprio cosa…

Forse, chissà, un giorno, ma me la devono fare su misura…

A misura di igno…

A me la meteorologia piace raccontarla…

E le mille e forse più persone, che hanno scoperto la pagina in questi ultimi due giorni, ignare, molte di loro, che diventeranno meteobeline, lo scopriranno col tempo…

Questo è un diario digitale quanto volete, ma è pur sempre un diario…

Ma sto seriamente pensando di fare qualcosa di analogico e che possa coinvolgere tutti, ma proprio tutti…
Ma non vi anticipo nulla, perché di tempo ne ho sempre poco…

Ma il vostro entusiasmo e la vostra partecipazione non è solo straordinaria ma non può essere lasciata totalmente nelle mani di uno Zuck un po’ sbadato…

Ne riparleremo…

Nel frattempo diamo ovviamente il benvenuto ai nuovi arrivati…

Qualcuno di loro si starà già chiedendo ma dove sono capitato…

Qualcuno abbandonerà la nave, qualcuno resterà senza capire, qualcuno si farà coinvolgere dalla vostra meravigliosa voglia di condividere, qualcuno comincerà a contribuire alla scrittura del nostro diario giornaliero…

Benvenuti!!!

Su quanto accaduto ieri, che dire di quanto non si sia già detto…

La zona colpita, l’avevo già detto la sera precedente, era la migliore di tutto il lotto del target previsto per quantità di pioggia sopportabile…

Se avesse colpito il genovesato orientale sarebbe andata peggio, molto peggio…

Lo so, ci sono zone martoriate, interi territori che si stanno sbriciolando, ma obiettivamente gli oltre 800 millimetri di Rossiglione, in valle Stura, su un Polcevera o su un Bisagno avrebbero replicato l’immane tragedia del 1970…

E ci siamo fatti l’ennesima alluvione in allerta arancione…

Sistema di allertamento semplicemente imbarazzante, piani comunali inadeguati, sistemi di intervento inadeguati, scuola aperte e chiuse a macchia di leopardo…

E meno male che lo avevo scritto prima, perché poi, a cose fatte son capaci tutti, no?

Non ci sono state vittime…

Ma in alcuni comuni si è ripetuto lo scempio del 2011, con il temporale autorigenerante incastonato nella valle del Fereggiano, i ragazzi a scuola e la corsa drammatica e mortale per andare a recuperarli…
Oggi avrei scritto assassini…

Invece, fortunatamente, si è trattato solo di un tentato omicidio…

Ma loro sarebbero assolti, allerta arancione per temporali, la massima allerta possibile per quel tipo di fenomeno atmosferico…

Io, invece, sarei accusato di vilipendio delle istituzioni…

E proverei a difendermi così, con ciò che scrissi due anni fa…

Correva il 19 novembre del 2019…

“Poche musse, come ampiamente anticipato ieri, rivi secondari, allagamenti diffusi delle aree più depresse e frane protagonisti assoluti di una giornata di resilienza, grande, grandissima resilienza da parte del nostro territorio…

L’invocata allerta rossa non è un mio capriccio, caro il mio centro (dis)funzionale regionale, ma è semplicemente parametrizzata a tutto quel disastro di informazione che avete fatto da quando la magistratura ha cominciato a mettere il naso in quello che fate e che a tratti dimostrate di non sapere fare…

Allerte sparse e spalmate come petali al passaggio di Re di Zamunda, avete dapprima inflazionato l’allerta gialla, poi, col tempo, siete riusciti a desensibilizzare la popolazione anche all’allerta arancione…

Sparate, così, nel mucchio, anche nel bel mezzo di una partita di pallone…

Ma non siete voi quelli che dite che non sarebbe possibile emettere allerte maggiormente circostanziate perchè la previsione non sarebbe attendibile e poi, con allerta arancione mi mandate la gente allo stadio?

In quel caso è circostanziata la previsione?

No perchè, sapete, la gente già non capisce un cazzo della differenza tra la scala di allertamento per piogge diffuse che arriva sino alla rossa e la scala di allertamento per temporali che arriva sino all’arancione, se poi un volta gli diciamo che quando cadono 450 millimetri a Fiorino devono stare attenti perchè avete diramato l’allerta massima (arancione) per quel tipo di evento e una settimana dopo me la mandate allo stadio sempre con allerta arancione, diventa difficile darvi credito…

Chiedete poi ai comuni, tutti, mi raccomando.

Convocateli e chiedete loro come si comportano con il personale e con le procedure in caso di allerta arancione o rossa…

No perchè, sapete, da noi, i casini più grossi ce li facciamo quasi sempre con le convergenze e i temporali, con le allerte arancioni appunto, quando i comuni sono meno ristrettivi con le ordinanze, e utilizzano meno personale perchè costa fargli fare straordinario e non hanno uno straccio di quattrino…

E perchè la gente, all’arancione si è assuefatta e sa che addirittura può andare a vedere una partita di pallone…
Oh, mica in un posto a caso, siamo sopra il Bisagno, lo sapete vero?

Ma la colpa è vostra, mica della gente…

Con affetto,
Un ignorante
Il solito”

Allerta rossa, si ok, però…

Ignoprevisioni - Il meteorologo ignorante

Mettetevi stracomodi, che ho tante di quelle cose da dirvi che ci potrei scrivere una tesi…

Quella che purtroppo, quasi trent’anni fa non ho mai fatto…

Ma conosco troppo bene il nostro territorio e ho imparato troppo bene a conoscere i meccanismi con cui lavorano…
E sino a quando la politica governerà su certi enti e su certi apparati non cambierà mai nulla…

Ficchiamocelo nella testa…

Domenica scorsa Genova ha accumulato una pioggia oscillante fra 50 e 100 millimetri, ma i rivi e i torrenti si sono innalzati perché a monte di pioggia ne è caduta più del doppio…

Era la prima di stagione, il terreno ha assorbito quanto poteva…

E abbiamo retto…

Oggi la dinamica era praticamente identica…

L’abbiamo disegnata con larghissimo anticipo…

A Genova di pioggia ne è caduta una quantità compresa fra 100 e 200 millimetri, praticamente il doppio…

La reazione dei rivi e dei torrenti è stata immediata e con una risposta in termini di quantità, rispetto a domenica scorsa ancora maggiore…

Ma fortunatamente la testa dell’innesco della linea di convergenza era più profonda, in mezzo al mare, e i picchi di precipitazioni si sono materializzati lungo la costa…

Alle spalle, dove i versanti raccolgono l’acqua per riversarla nei bacini ha piovuto meno della metà di domenica scorsa…

Risultato?

I torrenti hanno retto, la città invece, con tutto il suo bagaglio di urbanizzazione decisamente no…
Era domenica notte e prime ore del mattino…

E’ andata bene così…

Allerta verde…

Verde?

E il monitoraggio? La sorveglianza? La capacità di comprendere la natura del fenomeno e intervenire tempestivamente? L’upgrade di allertamento non è previsto?

Gli alert? Le sirene? Gli “state a casa che le strade sono fiumi e le piazze delle piscine” non sono previsti?
O l’informazione la dobbiamo scoprire aprendo gli occhi, uozzap e feisbuc per vedere dagli amici le strade ridotte a torrenti, i sottopassi in piscine olimpiche e i terrapieni in cascate pericolanti?

Il problema è sempre lo stesso…

Non vi segue nessuno, e non vi caga nessuno semplicemente perché siete sempre stati e continuate ad essere troppo cattedratici, troppo lontani dalle esigenze, dalla realtà…

Non riuscite ad arrivare al cuore della gente e fate aggiornamenti che dovrebbero leggere centinaia di migliaia di persone e che non si caga nessuno…

Stasera si parte con il giallo, lo siamo già da un paio d’ore, non piove…

Dov’è la coerenza con ciò che è accaduto stamattina e questa notte?

Qualcuno ipotizza un’allerta politica condizionata dalle urne aperte…

Fate voi…

Domani si comincia con l’arancione…

Arancione anche per temporali, la massima scala di allertamento possibile per questo tipo di fenomeni…
Dalle 14 diventa rossa…

A urne chiuse, qualcuno fa notare…

Rossa per piogge diffuse…

Insomma, sia nel primo caso (arancione per temporali) che nel secondo (rossa per piogge diffuse) siamo in allerta massima…

Ma abbiamo dovuto aspettare per la decisione sulle scuole….

E lo sapete perché?

Certo che lo sapete, lo abbiamo scritto una settimana fa…

Con l’allerta arancione quasi nessun comune prevede la chiusura d’ufficio delle scuole…

E prendere questa decisione diventa un atto straordinario…

Confondono noi, si confondono persino tra di loro…

Ma che ci piaccia o meno, questo è il sistema di allertamento in Italia…

Allucinante già di suo, se poi ci aggiungiamo il beneficio del dubbio che viene messo in pratica a canem penis non siamo messi benissimo…

Lo so, da me volete sapere cosa potrà accadere…

Di sicuro festeggeremo i primi 14 di vita di Nuvola in piena allerta rossa…

Ed è già incazzata come una biscia…

Ci fosse un buon sistema di monitoraggio e di sorveglianza e di piani di intervento mirati e localizzati potrei anche non scrivere nulla…

Tra l’altro domani lavoro e mi risulterà molto difficile riuscire ad aggiornare…

Ma qui, prima di tutto, si impara a riconoscere i fenomeni e a comprenderne la natura…

Giorno dopo giorno, come fosse un racconto a puntate…

Difficile comprende ciò che ci raccontiamo oggi se non si è letto ciò che ci siamo raccontati i giorni precedenti…

Mentre vi scrivo, intanto, è già attiva la prima linea di convergenza che vi avevo disegnato qualche giorno fa…
Siamo nel sud della Francia e comincia a picchiare duro…

Entro questa notte, lo scirocco, coprotagonista indiscusso, insieme a Sua Maestà della linea di convergenza stazionaria che ha messo sotto stress idrogeologico la città di Genova tornerà a pompare come un ossesso…

E’ attesa una linea di scontro che sembra stagliarsi un pelo più a occidente…

Target previsto, genovesato occidentale e savonese orientale…

La spinta sciroccale dovrebbe spingere gli accumuli maggiori a concentrarsi nelle zone interne…

Ma non scherzerà neppure lungo la costa…

Schema che tenderà a protrarsi per tutta la notte e domani mattina…

Lo stress idrogeologico dovrà essere monitorato non solo lungo i versanti marittimi ma anche e soprattutto lungo quelli padani…

A partire dalla val Bormida orientale sino alle valli retrostanti il genovesato ci sarà da soffrire…
Fondamentale, tra stanotte e domattina comprendere velocemente la forza dello scirocco e dove si andrà a concentrare la linea massima di precipitazioni…

Fosse confermata quella abbiamo un piccolo vantaggio…

Tra tutto il settore centrale è quella che ha ricevuto il minor carico di piogge tra domenica scorsa e oggi…
E non è un vantaggio da sottovalutare, non tanto per i possibili allagamenti o frane, ma per la risposta dei bacini…

Nel corso della giornata, approssimativamente dopo l’ora di pranzo, esiste un possibile scenario alternativo, con l’arretramento di qualche chilometro dello scirocco e lo spostamento della linea dei picchi di precipitazione verso il capoluogo genovese…

E’ una possibilità…

Non dovesse materializzarsi tenderebbero a persistere le precipitazioni, localmente abbondanti, nel tratto compreso fra il genovesato occidentale e il savonese orientale…

Dalla sera, invece, è atteso, senza alcun dubbio, il passaggio definitivo del fronte…

E come accade sempre in queste occasioni sarà accompagnato da un Capitan Libeccio furente che, per alcune ore, andrà a inasprire una fenomenologia con la solita passata ovest est in modalità aratro…

Poi, il Capitano prenderà il sopravvento, e tra la notte di lunedi e la mattina di martedi spareraà le ultime cartucce in faccia ai versanti orientali più esposti, spezzando letteralmente in due casa Liguria e aizzando un Mare Nostrum che tenderà a diventare agitatello…

Domani ricorrono esattamente undici anni dal primo evento alluvionale della storia recente di casa Liguria, una sorta di spartiacque tra una cadenza direi quasi ventennale ad una quasi annuale…

Solo per ricordare…

Ah, dimenticavo, bene le scuole chiuse…

Se si prendono la responsabilità (sacrosanta) di emanare un’allerta arancione per temporali, i piani comunali vanno completamente rivisti…

Così, anche solo per provare ad acquistare un minimo di credibilità e coerenza…

Vi lascio con un’ipotesi di cumulate totali a fine evento…

Con una sola puntualizzazione…

Uno scirocco meno invadente farebbe spostare leggermente verso levante quei picchi disegnati tra il genovesato occidentale e il savonese orientale…

Insomma, andasse così, in quelle zone soffriranno, ma dovesse arretrare lo scirocco, i quartieri e le vallate centro-orientali del capoluogo non la reggerebbero sicuro…

Di più, davvero, ninzò…

Bonsuar

Potrebbe essere un'immagine raffigurante mappa, cielo e il seguente testo "Mardi octobre 2021 14:00 locale (+48h) Accumulation de précipitations depuis +0h"

Lo scolmatore del Fereggiano c’è! Tutti al sicuro???

Quanto sia importante la comunicazione e l’effetto che ne deriva sulla popolazione e sulla percezione degli eventi lo si capisce perfettamente dal titolo e dall’articolo di questa mattina di Telenord…

“Lo scolmatore del Fereggiano scaccia via l’incubo di un’esondazione” creando, di fatto, la percezione di una presunta sicurezza e l’inesatta sensazione di un rischio zero tutto da provare e verificare…

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Perchè proprio rossa? Scopriamolo insieme!

Mentre continua piovere alle spalle del savonese, provo a buttare li una considerazione…

Allerta rossa inevitabile. Punto. Senza se e senza ma.

Si ma i modelli, alcuni sono scarichi, altri meno, altri vedono alluvione. Come si fa. E se poi non fa nulla…

Cazzate…

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E se fosse allerta rossa?

Piogge a passo costante, radar praticamente uguale da oltre 24 ore, con l’unica differenza che la porzione di territorio interessata è stata maggiore…
 
Bene? Male?
 
Lo vedremo a fine evento…
 
Certamente gli oltre 200 millimetri caduti “educatamente” tra ieri e questa mattina in zona Cerusa, Leira, Turchino, Masone e Mele potevano essere di più ma hanno definitivamente contribuito a rendere completamente impermeabile all’acqua ogni versante di quei bacini…
 
I tempi di risposta dei torrenti e dello Stura sono praticamente istantanei. Da martedi ad oggi, in certe zone è caduta tutta la pioggia che da Capo Mele verso Ventimiglia cade in un anno intero. Nelle annate buone.
 
Parliamo di 6/700 litri per metro quadrato.
 
Solo per rendere l’idea di cosa sia stata capace di smaltire quella porzione di territorio in pochi giorni…
 
Nel frattempo cosa è accaduto?
 
Tutto il settore centrale e del genovesato orientale sin quasi al Promontorio ha ricevuto un quantitativo d’acqua elevato, compreso mediamente fra 50 e oltre 100 litri per metro quadrato…
 
Nessun particolare scompenso da parte dei torrenti più grandi, ma primi segnali di risposta, soprattutto di quelli più piccoli, in virtù di una saturazione, anche in questa porzione di territorio, non ancora massima ma piuttosto elevata…
 
In questi casi c’è e ci deve essere un’attenzione maggiore, anche quando le carte non sono necessariamente devastanti…
 
E l’alluvione a Genova del 4 novembre del 2011 e quella del 9 ottobre del 2014 sono lì a ricordarmelo ogni volta…
 
Nel 2011 caddero 100 millimetri dalla mezzanotte alle 8 del mattino. Pausa. Terreno saturo, Fereggiano e Bisagno in forma autunnale ma certamente non spaventosa, anzi…
 
Dopo le 10, tutto ciò che precipitò sui quei versanti si riversò all’interno dei due alvei…
 
Quattro, cinque ore di pioggia monsonica e a livello decisionale il nulla…
 
L’allerta massima in corso, le 13 vittime di pochi giorni prima, la pioggia della notte e il temporale autorigenerante della mattina non cambiarono di una virgola la storia di quella alluvione…
 
La gente per la strada, la spesa tra le mani, i ragazzi fatti uscire da scuola e gettati nella fossa dei leoni…
 
Tre anni dopo neppure questa lezione fu d’insegnamento.
 
Temporali forti e a tratti stazionari martoriarono la nostra regione il 6, il 7 e l’8 di ottobre…
 
Si fece ancora meglio quella volta.
 
Non solo si sbagliò la previsione, e non si diede l’allerta, ma si sbagliò clamorosamente anche il monitoraggio in tempo reale di quello che stava accadendo il giorno stesso…
 
Con un temporale autorigenerante sulla testa e decine e decine di allagamenti e situazioni di criticità in tutta la città, e una condizione di bagnamento dei terreni praticamente massima…
 
Ancora il nulla…
 
Lo Scrivia esondò alle 21 a Montoggio…
Il Bisagno e il Fereggiano dopo le 23.
Qualche ora prima e sarebbe stata una mattanza,..
 
C’è preoccupazione?
 
Si, e neppure poca. Vuol dire alluvione certa? NO
Ma impariamo ad osservare tutto.
Intensità della pioggia, cumulata totale, reazione dei torrenti, delle strade, della terra.
 
Impariamo a leggere un grafico di un idrometro, la pioggia che cade al suolo e con quale cadenza o passo viene registrata dai pluviometri e a non metterci in pericolo se non ci costringono (lavoro) o non sia del tutto necessario (salute)…
Indipendentemente dal colore dell’allerta!
 
I segnali dei modelli per domani e su lunedi non sono incoraggianti. Arriverà la rossa?
 
Aspetteranno quanto più possibile, ma se i modelli confermeranno, alluvione o no, la rossa sarà inevitabile.
 
E anche questa volta i terreni e i versanti non saranno dalla nostra.

Cosa abbiamo imparato oggi?

Cosa abbiamo imparato oggi?

Oggi abbiamo imparato un sacco di cose, alcune belle, alcune nuove, alcune interessanti, altre che non avremmo mai voluto imparare…
Ecco come comincerei la mia lezione virtuale ad una mia classe virtuale di giovani ragazzi e giovani ragazze dell’età della mie figlie, 9 e 12 anni…
Oggi abbiamo imparato che la scala di allertamento così come è stata impostata, per dirla alla Fantozzi, è una cagata pazzesca…

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Papà, ma noi ci siamo passati 2 giorni prima vero?

Ci sono giornate in cui scrivere di meteo, scherzare o fare semplice ironia è tutt’altro che semplice…

Ci sono giornate in cui ci pensano le mie figlie a ricordarmi la tragedia.

A volte con un incubo, perché quel ponte maledetto se lo sognano ancora…

A volte quando non riesco a distrarle e passiamo sotto il viadotto che attraversa la Valbisagno…

O su per l’A6, quando volgendo lo sguardo verso l’autostrada che sale o che scende in senso contrario dall’altra parte del versante montuoso mi fanno sempre la solita domanda, sperando ogni volta in una risposta diversa…

“Pà, ma noi passiamo (o siamo passati) da quel ponte?”

A volte basta distrarle, a volte no.

A volte mai.

Come andare dai nonni a Sampierdarena…

Il tempo di uscire dalla galleria, avvicinare lo svincolo maledetto, passarci accanto e…

Improvvisamente il silenzio…

Me la ricordo la prima volta…

Era la fine di settembre e si stava parlando, chiacchierando quasi spensierati, con la musica a farci compagnia…

Ma improvvisamente fu il silenzio e il gelo.
Otto anni la piccola, undici la grande.

Si voltarono in direzione del ponte, non dissero nulla per 10, 15, forse 20 lunghissimi e interminabili secondi…

La musica andava ma era come fosse spenta…

Ripresero a parlare, esattamente dal punto in cui si erano interrotte appena fuori l’ultima galleria, alla vista rassicurante del casello di uscita…

Quel giorno trovai il coraggio per portarle sulla collina di Belvedere, versante Polcevera.

Fu la prima volta per me da così vicino, fu la prima volta per loro…

“Papà, ma noi ci siamo passati 2 giorni prima vero?”

Da quel giorno, da quella vista consapevole del disastro e della tragedia, quei 15 secondi di tratto autostradale si percorrono ogni volta in rigoroso e quasi surreale silenzio qualsiasi cosa si stia facendo in quel momento…

E a distanza di un anno Genova e la Liguria pagano ancora un prezzo altissimo.

Gente che ha dimezzato i movimenti, gente che non prende più l’autostrada e gente, come me, che aspetta risposte per tutto ciò che è ancora in piedi e che forse, a parità di vecchiaia, incute lo stesso timore di quel ponte maledetto…

Dovremmo esigere un bollino di certificazione, di garanzia e di agibilità per ogni cazzo di ponte che siamo costretti ad attraversare o a passarci sotto ogni sacro santo giorno…

Dallo Stato, dall’esercito, dai Vigili del Fuoco, dal Genio Civile e da chiunque sia in grado di dirci, state tranquilli, qui abbiamo controllato con dovizia e come farebbe un buon padre di famiglia e per i prossimi 5 anni puoi passarci te e puoi farci passare tutta la tua famiglia…

E invece, ad ogni calcinaccio, vero o presunto, scatta l’allarme, la paura, la fobia…

Perché un ponte che cade non è un terremoto.
Perché un cazzo di ponte che cade non è la natura che si muove, che sbadiglia o che pulsa, un ponte che cade è un omicidio, è un maledetto cazzo di omicidio…

E in tutto questo disastro, in questa immensa tragedia, che a volte sembra sia abbia voglia di farla passare sotto silenzio, come una terribile ferita che fa male, abbiamo perso un’occasione che non si ripeterà più.

Trovare il coraggio per trasformare finalmente Genova.

Usare le risorse per trasformare una città vecchia, spenta e in perenne declino in una città innovativa e protesa ad un’organizzazione urbanistica e attrattiva da nord Europa, e ne avrebbe anche la vocazione…

Invece fra un paio d’anni avremo solamente un ponte nuovo che unirà due parti di una mela sempre più deteriorata…

Di aria, di pressione, di calore e di tramontana compressa… e speriamo anche compresa!

Uno dei fattori principali che intervengono nei fenomeni atmosferici è l’aria.

L’aria è qualcosa che esiste ma non ha né forma né volume proprio.

Sotto compressione, anche modesta, riduce il proprio volume mentre se lasciata libera e trova spazio aumenta spontaneamente di volume, cioè si espande.

L’aria è un gas e solamente nella seconda metà del ‘700 si scoprì che 2 sono gli elementi principali che la compongono: l’ossigeno e l’azoto.

Si scoprì anche che queste due sostanze sono presenti nell’aria nella proporzione di una parte di ossigeno e 4 parti di azoto.

L’aria  contiene in misura variabile, oltre ad altri gas rari, anche una certa quantità di vapore acqueo.

Inoltre si trovano sospesi nell’aria una miriade di corpuscoli che vagano liberamente: essi costituiscono il cosiddetto PULVISCOLO ATMOSFERICO.

L’aria pesa, belin se pesa…

L’aria, come tutti i gas, ha un suo peso e ogni molecola d’aria, come un qualsiasi corpo pesante, viene attratta dalla terra per effetto della forza di gravità.

Cosicché l’aria si addensa tutto intorno alla Terra ed è proprio la forza di gravità che le impedisce di allontanarsi indefinitamente da noi.

Questo involucro d’aria da cui siamo avvolti è detto ATMOSFERA.

Immaginate ora l’atmosfera come una colonna d’aria costituita da tanti strati sovrapposti nei quali le molecole d’aria non hanno la stessa densità…

Decisamente più densi gli strati inferiori, nettamente meno densi via via che ci si allontana dal suolo

Perchè?

Semplicemente perchè gli strati superiori dell’atmosfera gravano con il loro peso sugli strati inferiori esercitando, quindi, con il loro peso, una forza premente su tutti i corpi che si trovano sulla Terra.

Ogni centimetro quadrato della superficie terrestre sopporta il peso di una colonna d’aria avente per base 1 centimetro quadrato e per altezza lo spessore di tutta l’atmosfera.

Si chiama appunto pressione atmosferica il peso dell’aria che grava sopra 1 centimetro quadrato della superficie terrestre.

Ma qual’è la causa principale del riscaldamento dell’aria?

D’istinto si direbbe il sole… e d’istinto sarebbe anche la risposta giusta…

E allora come mai nella troposfera (primi 12 km dell’atmosfera) la temperatura dell’aria diminuisce via via che ci allontaniamo dalla superficie terrestre e ci avviciniamo al sole?

Nelle acque marine, ad esempio, gli strati superficiali, quindi più vicini al sole, sono effettivamente più caldi rispetto agli strati inferiori e in una stanza con una stufa accesa via via che ci si allontana dalla fonte di calore l’aria si fa più fredda…

Nella troposfera, sembra accada proprio l’esatto contrario…

Per comprendere, dunque, cosa accade nell’atmosfera, perchè salendo di quota e avvicinandosi al sole faccia più freddo, bisogna analizzare il concetto di calore e come esso si trasmetta;

C’è il trucco?

Si, lo ammetto, c’è il trucco.

E come ogni vero trucco, c’è ma non si vede…

Se noi immergiamo un pezzo di ferro rovente in una bacinella d’acqua fresca cosa accade?

Il pezzo di ferro si raffredda (cede calore) e l’acqua fresca si scalda (acquista calore)

Ma in che modo?

Nell’antichità pensavano addirittura che il calore fosse una sorta di fluido misterioso (lo chiamavano fluido calorico) che aveva la capacità di trasferirsi da un corpo più caldo ad un altro meno caldo…

Ovviamente se fosse vera questa teoria un corpo riscaldato e che quindi acquista fluido dovrebbe anche aumentare di peso!!!

Nulla di più falso…

Battendo con un martello un pezzo di ferro sia il martello che il pezzo di ferro si riscaldano: come si è creato il calore che prima non c’era?

Per comprendere come si sia trasferito il calore del pezzo di ferro rovente all’acqua e come si sia generato calore nel martello e nel pezzo di ferro occorre comprendere l’intima natura dei corpi: le molecole!

Tutti gli oggetti che ci circondano sono fatti di qualcosa: quel qualcosa è la materia

La materia si presenta sotto 3 stati fondamentali:

Stato solido

Stato liquido

Stato gassoso

I 3 stati, liquido, solido e gassoso presentano peculiarità invisibili all’occhio umano di FONDAMENTALE IMPORTANZA!

E per capirlo occorre divertirsi con un esperimento molto intuitivo.

Prendiamo tre provette uguali, la prima la riempiamo con 5 unità di acqua e la seconda con 5 unità di alcool. Quindi uniamo le due provette nella terza provetta e scopriremo che 5+5 non fa 10, ma un po’ meno di 10!!!

Dovremo necessariamente ammettere che uno dei due liquidi deve aver trovato degli spazi vuoti nell’altro e che questi spazi vuoti sono talmente piccoli da risultare invisibili all’occhio umano…

 

TUTTE LE SOSTANZE, infatti, sono costituite da degli aggregati di tante minuscole particelle (le molecole) separate da piccolissimi spazi vuoti in cui agiscono le forze molecolari attrattive e repulsive…

Ogni molecola, quindi, avendo attorno a sé degli spazi vuoti ed essendo attirata e respinta continuamente dalle molecole circostanti non può avere una posizione fissa e immutabile. Anche in un solido, infatti, ogni molecola vibra oscillando in una posizione di equilibrio come se fosse collegata alle altre da sottilissime molle!!!

 

SOLIDI: le forze attrattive e repulsive tra le molecole sono in perfetto equilibrio e questo permette alle molecole di stare strettamente vicine le une alle altre e di conservare forma e volume definiti

LIQUIDI: le forze attrattive sono leggermente inferiori rispetto a quelle repulsive quindi riescono a spostarsi facilmente all’interno del liquido. E’ per questo che un liquido non ha forma propria ma assume quella del recipiente che lo contiene

GAS: prevalgono nettamente le forze repulsive, quindi le molecole sono liberissime di muoversi

Come possiamo percepire tutto questo movimento molecolare che non vediamo?

Facendo cadere qualche goccia di inchiostro in un bicchiere d’acqua oppure spruzzando qualche goccia di profumo in una stanza. Non ci credete? Provate…

Le molecole d’acqua, in continuo e rapido movimento, colpiscono le gocce d’inchiostro separandole in miriadi di molecole spinte in tutte le direzioni, esattamente quello che accade per le gocce di profumo, colpite e trasportate dalle molecole dell’aria in contino movimento in ogni angolo della stanza…

Ma il nostro pezzo di ferro battuto e riscaldato dal martello?

Ora possiamo finalmente capire che quando si batte un pezzo di ferro con il martello vengono eccitate le molecole superficiali che si mettono ad oscillare con maggiore vivacità, urtando le altre molecole più vicine e trasferendo via via una maggiore vibrazione a tutte le altre (conduzione).

Se tocchiamo il ferro o il martello lo sentiremo più caldo, calore che è dovuto alla maggiore vibrazione delle molecole superficiali! (lo fregamento delle mani vi dice nulla?)

UN CORPO SI SCALDA TUTTE LE VOLTE CHE VIENE AUMENTATA L’AGITAZIONE DELLE SUE MOLECOLE

E il nostro pezzo di ferro rovente immerso nell’acqua?

In questo caso sarà il ferro (caldo) a cedere calore (movimento molecolare, energia) all’acqua più fredda e non il contrario. Infatti è il movimento molecolare più rapido del pezzo di ferro che trasferisce energia alle molecole d’acqua con le quali viene a contatto aumentandone la velocità di oscillazione.

Le molecole del pezzo di ferro perdono energia (il pezzo di ferro si raffredda) mentre quelle dell’acqua acquistano energia e di conseguenza si scaldano sino a quando viene raggiunto il punto di equilibrio termico.

Ma il nostro sole che fine ha fatto?

Qual’è la causa principale del riscaldamento dell’aria?

Come mai la temperatura dell’aria diminuisce via via che ci allontaniamo dalla superficie terrestre e ci avviciniamo al sole?

Forse non tutti sanno che solo il 14% delle radiazioni solari viene intercettato dalle molecole dell’aria.

Non solo, di quel 14% circa la maggiore quantità viene assorbita dagli strati più bassi, semplicemente perchè, come abbiamo visto all’inizio di questo racconto, più densi rispetto agli strati più alti…

 

Quindi al suolo e non in quota…

Quindi più lontano e non più vicino dal sole!

E il resto delle radiazioni solari?

Una quota parte (circa il 35%) torna al mittente, riflessa dalla stessa atmosfera e dalle nuvole, ma la maggioranza, circa il 51%, viene assorbito dal suolo terrestre e dalle grandi masse d’acqua come gli oceani, i mari e i laghi che si scaldano eccitando il proprio movimento molecolare ed emettono (verso l’alto) onde elettromagnetiche che tendono, a loro volta, ad eccitare le molecole d’aria sovrastanti prossime al suolo.

 

Ecco perchè quanto più suolo portiamo via ai prati, ai boschi, alle foreste e in genere alla natura quanto più contribuiamo al riscaldamento antropico dei bassi strati perchè catturiamo una maggiore quantità di radiazioni solari che vengono trasformate in onde elettromagnetiche che scaldano l’atmosfera dal basso e non dall’alto…

Allora perchè l’aria si può riscaldare anche dall’alto verso il basso per compressione?

Ricordate cosa abbiamo detto della materia e della sua composizione?

La materia è formata da molecole unite fra di loro dalle forze intermolecolari (ricordate le molle?) che esercitano tra di loro contemporaneamente forze attrattive e forze repulsive.

Nei solidi sono le forze attrattive ad essere nettamente più forti di quelle repulsive, mentre al contrario, nei gas, come l’atmosfera, saranno le forze repulsive ad essere più forti di quelle attrattive.

Nei gas, infatti, le molecole tendono a muoversi e a scappar via con grande facilità, rispetto a un solido…

Quando un flusso d’aria come la Tramontana (ma succede anche al Marino quando scavalla l’Appennino da sud verso nord) è costretto a superare un ostacolo orografico come una catena montuosa, tende a scivolare lungo i suoi pendii e a raggiungere la costa (come accade in Liguria), o il fondovalle (come accade sulle Alpi) si comprime.

Comprimendosi provoca una normalissima e banalissima accelerazione del movimento molecolare…

Aumenta il movimento molecolare aumenta l’energia cinetica.

E quindi la temperatura!

Benvenuti nella Tramontana compressa…

To be continued

Domenica 12 Maggio, mamme in bicicletta!!!

Vabbè, non lo faccio mai, ma loro meritano uno strappo alla regola per cento e un motivo…
Sono amici, fanno volontariato, lo fanno bene, amano la natura, la rispettano, la curano e la mettono a disposizione non solo della comunità ma anche e soprattutto di tutti coloro che ne vogliono usufruire…
E’ un’associazione di appassionati di Mountain Bike che organizzano eventi per i cultori, per i bambini e per chi vuole approcciare per la prima volta le due ruote al di fuori delle solite strade…
Si occupano di pulire i sentieri, e combattono, mettendoci la faccia, oltre che il cuore, contro chi la natura la disprezza e la maltrattata…
Io stesso, da socio sostenitore, ho più volte partecipato alle loro iniziative, pomeriggi a ripulire tratti di bosco, insegnare le basi della Mountain Bike a 50, 70, 100 bambini di tutte le età…
Passione allo stato puro!!!
Ed è per questo che con loro e grazie a loro il paesello, cuore pulsante di questa Associazione, della mia vita e centro operativo dei miei sproloqui su questo blog e su questa pagina facebook, avrà una stazione meteorologica semi-professionale con la quale potrò tediarvi giorno e notte e monitorare le condizioni del tempo della Valbisagno!!!
Domenica 12 maggio, dalle ore 14.00 alle 19.00 grazie alla collaborazione con il negozio di settore 58 Rosso Biker Store Genova, LE MAMME, vista l’occasione della loro festa, avranno la possibilità di provare le E-BIKE (biciclette con pedalata assistita) con poco sforzo e tanto divertimento…

– CONSIGLIANO ABBIGLIAMENTO COMODO E SCARPE DA GINNASTICA.

– FOTO RICORDO E GADGET PER TUTTE LE CICLISTE.

– I BAMBINI SARANNO LIBERI DI PEDALARE ALL’INTERNO DEL CAMPO BIKE SCHOOL.

– DURANTE IL POMERIGGIO LO STAFF DEL 58 ROSSO BIKERS STORE FARÀ UN MINI CORSO DI MECCANICA DEDICATO AI BAMBINI

– ALLE 17.30 CIRCA CROSTATA E BIBITA PER TUTTI.

– CONTRIBUTO euro 15 (solo per chi partecipa al tour in bici)

– Ovviamente potete sostenere i loro progetti con offerta libera.
– PAGINA UFFICIALE: www.asdgenovamtb.it
– PAGINA FACEBOOK: https://www.facebook.com/events/684717538598231/