Come siamo messi male…

Possiamo raccontare tutto ciò che vogliamo…

Possiamo giustificare ogni evento con i cambiamenti climatici…

Possiamo fare spallucce e sentirci impotenti e conseguentemente assolti da qualsiasi colpa…

Possiamo postare immagini, video di immani tragedie ampiamente annunciate…

Possiamo inveire contro la politica…

Contro il governo di turno…

Persino contro la natura…

Che è la Nostra Madre…

A noi, qualche giorno fa è andata di extra lusso…

Un’alluvione in allerta arancione con una gestione dell’evento che neppure negli anni ’70 sarebbero riusciti a fare peggio…

Fortunatamente non abbiamo contato nessuna vittima…

Ma mi piacerebbe tanto sapere quali comunicazioni e con quale frequenza il centro di monitoraggio regionale aggiornava le singole amministrazioni…

Con quali tempistiche le singole amministrazioni recepivano gli aggiornamenti e gli eventuali alert e quali decisioni sono state prese in funzione di quegli avvisi e dell’evento che si stava consumando…

Credo che ognuno di noi abbia il diritto di sapere come funziona la macchina organizzativa in casi come questi…

Insomma, quello che farebbe la magistratura nel caso ci fosse scappato il morto…

Magari poi qualcuno ci viene a spiegare perché l’allerta arancione una volta permette la disputa di una partita di pallone sopra una bomba ad orologeria chiamata Bisagno, un’altra volta provoca esondazioni multiple e assoluzione da ogni peccato…

Perché se Rossiglione, oggi, non è rasa al suolo lo dobbiamo esclusivamente ad un’intensità nettamente inferiore tra Turchino e Masone dove di pioggia ne è caduta un quarto rispetto a quella caduta a valle…

E le immagini che arrivano da Catania sono le stesse identiche immagini che circolavano 10 anni fa nella valle del Fereggiano…
Con gli autobus colmi di persone e l’acqua alta sino al finestrino…

Non c’è niente che funzioni…

Manca la cultura a partire dalle scuole…

Manca una gestione delle allerte, dell’evento in corso e degli allarmi che possa considerare e contenere ogni singola azione da mettere in pratica a partire dal singolo cittadino sino al più alto grado di potere…

Manca l’assoluta volontà di cominciare a trattare la terra che ci ospita come uno dei beni più preziosi di cui dovremmo averne cura ogni sacro santo giorno…
Ed è proprio perché manca tutto questo che due giorni fa avevo auspicato, per quelle zone, un lockdown mirato…

C’è Madre Natura incazzata, fermiamoci un attimo…

Semplicemente perché oggi non possiamo fare altro che fermarci e aspettare che Madre Natura sfoghi tutta la sua rabbia…

E non è neppure finita…

Altra pioggia cadrà in quelle zone nei prossimi giorni…

Abbiamo abusato della nostra terra, l’abbiamo violentata e non solo non sappiamo più tornare indietro, ma non siamo capaci neppure di fermarci…

Vogliamo vincere contro la natura sventolandole in faccia un pannello di colore rosso…

Come siamo messi male…

Allerta rossa, si ok, però…

Ignoprevisioni - Il meteorologo ignorante

Mettetevi stracomodi, che ho tante di quelle cose da dirvi che ci potrei scrivere una tesi…

Quella che purtroppo, quasi trent’anni fa non ho mai fatto…

Ma conosco troppo bene il nostro territorio e ho imparato troppo bene a conoscere i meccanismi con cui lavorano…
E sino a quando la politica governerà su certi enti e su certi apparati non cambierà mai nulla…

Ficchiamocelo nella testa…

Domenica scorsa Genova ha accumulato una pioggia oscillante fra 50 e 100 millimetri, ma i rivi e i torrenti si sono innalzati perché a monte di pioggia ne è caduta più del doppio…

Era la prima di stagione, il terreno ha assorbito quanto poteva…

E abbiamo retto…

Oggi la dinamica era praticamente identica…

L’abbiamo disegnata con larghissimo anticipo…

A Genova di pioggia ne è caduta una quantità compresa fra 100 e 200 millimetri, praticamente il doppio…

La reazione dei rivi e dei torrenti è stata immediata e con una risposta in termini di quantità, rispetto a domenica scorsa ancora maggiore…

Ma fortunatamente la testa dell’innesco della linea di convergenza era più profonda, in mezzo al mare, e i picchi di precipitazioni si sono materializzati lungo la costa…

Alle spalle, dove i versanti raccolgono l’acqua per riversarla nei bacini ha piovuto meno della metà di domenica scorsa…

Risultato?

I torrenti hanno retto, la città invece, con tutto il suo bagaglio di urbanizzazione decisamente no…
Era domenica notte e prime ore del mattino…

E’ andata bene così…

Allerta verde…

Verde?

E il monitoraggio? La sorveglianza? La capacità di comprendere la natura del fenomeno e intervenire tempestivamente? L’upgrade di allertamento non è previsto?

Gli alert? Le sirene? Gli “state a casa che le strade sono fiumi e le piazze delle piscine” non sono previsti?
O l’informazione la dobbiamo scoprire aprendo gli occhi, uozzap e feisbuc per vedere dagli amici le strade ridotte a torrenti, i sottopassi in piscine olimpiche e i terrapieni in cascate pericolanti?

Il problema è sempre lo stesso…

Non vi segue nessuno, e non vi caga nessuno semplicemente perché siete sempre stati e continuate ad essere troppo cattedratici, troppo lontani dalle esigenze, dalla realtà…

Non riuscite ad arrivare al cuore della gente e fate aggiornamenti che dovrebbero leggere centinaia di migliaia di persone e che non si caga nessuno…

Stasera si parte con il giallo, lo siamo già da un paio d’ore, non piove…

Dov’è la coerenza con ciò che è accaduto stamattina e questa notte?

Qualcuno ipotizza un’allerta politica condizionata dalle urne aperte…

Fate voi…

Domani si comincia con l’arancione…

Arancione anche per temporali, la massima scala di allertamento possibile per questo tipo di fenomeni…
Dalle 14 diventa rossa…

A urne chiuse, qualcuno fa notare…

Rossa per piogge diffuse…

Insomma, sia nel primo caso (arancione per temporali) che nel secondo (rossa per piogge diffuse) siamo in allerta massima…

Ma abbiamo dovuto aspettare per la decisione sulle scuole….

E lo sapete perché?

Certo che lo sapete, lo abbiamo scritto una settimana fa…

Con l’allerta arancione quasi nessun comune prevede la chiusura d’ufficio delle scuole…

E prendere questa decisione diventa un atto straordinario…

Confondono noi, si confondono persino tra di loro…

Ma che ci piaccia o meno, questo è il sistema di allertamento in Italia…

Allucinante già di suo, se poi ci aggiungiamo il beneficio del dubbio che viene messo in pratica a canem penis non siamo messi benissimo…

Lo so, da me volete sapere cosa potrà accadere…

Di sicuro festeggeremo i primi 14 di vita di Nuvola in piena allerta rossa…

Ed è già incazzata come una biscia…

Ci fosse un buon sistema di monitoraggio e di sorveglianza e di piani di intervento mirati e localizzati potrei anche non scrivere nulla…

Tra l’altro domani lavoro e mi risulterà molto difficile riuscire ad aggiornare…

Ma qui, prima di tutto, si impara a riconoscere i fenomeni e a comprenderne la natura…

Giorno dopo giorno, come fosse un racconto a puntate…

Difficile comprende ciò che ci raccontiamo oggi se non si è letto ciò che ci siamo raccontati i giorni precedenti…

Mentre vi scrivo, intanto, è già attiva la prima linea di convergenza che vi avevo disegnato qualche giorno fa…
Siamo nel sud della Francia e comincia a picchiare duro…

Entro questa notte, lo scirocco, coprotagonista indiscusso, insieme a Sua Maestà della linea di convergenza stazionaria che ha messo sotto stress idrogeologico la città di Genova tornerà a pompare come un ossesso…

E’ attesa una linea di scontro che sembra stagliarsi un pelo più a occidente…

Target previsto, genovesato occidentale e savonese orientale…

La spinta sciroccale dovrebbe spingere gli accumuli maggiori a concentrarsi nelle zone interne…

Ma non scherzerà neppure lungo la costa…

Schema che tenderà a protrarsi per tutta la notte e domani mattina…

Lo stress idrogeologico dovrà essere monitorato non solo lungo i versanti marittimi ma anche e soprattutto lungo quelli padani…

A partire dalla val Bormida orientale sino alle valli retrostanti il genovesato ci sarà da soffrire…
Fondamentale, tra stanotte e domattina comprendere velocemente la forza dello scirocco e dove si andrà a concentrare la linea massima di precipitazioni…

Fosse confermata quella abbiamo un piccolo vantaggio…

Tra tutto il settore centrale è quella che ha ricevuto il minor carico di piogge tra domenica scorsa e oggi…
E non è un vantaggio da sottovalutare, non tanto per i possibili allagamenti o frane, ma per la risposta dei bacini…

Nel corso della giornata, approssimativamente dopo l’ora di pranzo, esiste un possibile scenario alternativo, con l’arretramento di qualche chilometro dello scirocco e lo spostamento della linea dei picchi di precipitazione verso il capoluogo genovese…

E’ una possibilità…

Non dovesse materializzarsi tenderebbero a persistere le precipitazioni, localmente abbondanti, nel tratto compreso fra il genovesato occidentale e il savonese orientale…

Dalla sera, invece, è atteso, senza alcun dubbio, il passaggio definitivo del fronte…

E come accade sempre in queste occasioni sarà accompagnato da un Capitan Libeccio furente che, per alcune ore, andrà a inasprire una fenomenologia con la solita passata ovest est in modalità aratro…

Poi, il Capitano prenderà il sopravvento, e tra la notte di lunedi e la mattina di martedi spareraà le ultime cartucce in faccia ai versanti orientali più esposti, spezzando letteralmente in due casa Liguria e aizzando un Mare Nostrum che tenderà a diventare agitatello…

Domani ricorrono esattamente undici anni dal primo evento alluvionale della storia recente di casa Liguria, una sorta di spartiacque tra una cadenza direi quasi ventennale ad una quasi annuale…

Solo per ricordare…

Ah, dimenticavo, bene le scuole chiuse…

Se si prendono la responsabilità (sacrosanta) di emanare un’allerta arancione per temporali, i piani comunali vanno completamente rivisti…

Così, anche solo per provare ad acquistare un minimo di credibilità e coerenza…

Vi lascio con un’ipotesi di cumulate totali a fine evento…

Con una sola puntualizzazione…

Uno scirocco meno invadente farebbe spostare leggermente verso levante quei picchi disegnati tra il genovesato occidentale e il savonese orientale…

Insomma, andasse così, in quelle zone soffriranno, ma dovesse arretrare lo scirocco, i quartieri e le vallate centro-orientali del capoluogo non la reggerebbero sicuro…

Di più, davvero, ninzò…

Bonsuar

Potrebbe essere un'immagine raffigurante mappa, cielo e il seguente testo "Mardi octobre 2021 14:00 locale (+48h) Accumulation de précipitations depuis +0h"

Lo scolmatore del Fereggiano c’è! Tutti al sicuro???

Quanto sia importante la comunicazione e l’effetto che ne deriva sulla popolazione e sulla percezione degli eventi lo si capisce perfettamente dal titolo e dall’articolo di questa mattina di Telenord…

“Lo scolmatore del Fereggiano scaccia via l’incubo di un’esondazione” creando, di fatto, la percezione di una presunta sicurezza e l’inesatta sensazione di un rischio zero tutto da provare e verificare…

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Perchè proprio rossa? Scopriamolo insieme!

Mentre continua piovere alle spalle del savonese, provo a buttare li una considerazione…

Allerta rossa inevitabile. Punto. Senza se e senza ma.

Si ma i modelli, alcuni sono scarichi, altri meno, altri vedono alluvione. Come si fa. E se poi non fa nulla…

Cazzate…

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E se fosse allerta rossa?

Piogge a passo costante, radar praticamente uguale da oltre 24 ore, con l’unica differenza che la porzione di territorio interessata è stata maggiore…
 
Bene? Male?
 
Lo vedremo a fine evento…
 
Certamente gli oltre 200 millimetri caduti “educatamente” tra ieri e questa mattina in zona Cerusa, Leira, Turchino, Masone e Mele potevano essere di più ma hanno definitivamente contribuito a rendere completamente impermeabile all’acqua ogni versante di quei bacini…
 
I tempi di risposta dei torrenti e dello Stura sono praticamente istantanei. Da martedi ad oggi, in certe zone è caduta tutta la pioggia che da Capo Mele verso Ventimiglia cade in un anno intero. Nelle annate buone.
 
Parliamo di 6/700 litri per metro quadrato.
 
Solo per rendere l’idea di cosa sia stata capace di smaltire quella porzione di territorio in pochi giorni…
 
Nel frattempo cosa è accaduto?
 
Tutto il settore centrale e del genovesato orientale sin quasi al Promontorio ha ricevuto un quantitativo d’acqua elevato, compreso mediamente fra 50 e oltre 100 litri per metro quadrato…
 
Nessun particolare scompenso da parte dei torrenti più grandi, ma primi segnali di risposta, soprattutto di quelli più piccoli, in virtù di una saturazione, anche in questa porzione di territorio, non ancora massima ma piuttosto elevata…
 
In questi casi c’è e ci deve essere un’attenzione maggiore, anche quando le carte non sono necessariamente devastanti…
 
E l’alluvione a Genova del 4 novembre del 2011 e quella del 9 ottobre del 2014 sono lì a ricordarmelo ogni volta…
 
Nel 2011 caddero 100 millimetri dalla mezzanotte alle 8 del mattino. Pausa. Terreno saturo, Fereggiano e Bisagno in forma autunnale ma certamente non spaventosa, anzi…
 
Dopo le 10, tutto ciò che precipitò sui quei versanti si riversò all’interno dei due alvei…
 
Quattro, cinque ore di pioggia monsonica e a livello decisionale il nulla…
 
L’allerta massima in corso, le 13 vittime di pochi giorni prima, la pioggia della notte e il temporale autorigenerante della mattina non cambiarono di una virgola la storia di quella alluvione…
 
La gente per la strada, la spesa tra le mani, i ragazzi fatti uscire da scuola e gettati nella fossa dei leoni…
 
Tre anni dopo neppure questa lezione fu d’insegnamento.
 
Temporali forti e a tratti stazionari martoriarono la nostra regione il 6, il 7 e l’8 di ottobre…
 
Si fece ancora meglio quella volta.
 
Non solo si sbagliò la previsione, e non si diede l’allerta, ma si sbagliò clamorosamente anche il monitoraggio in tempo reale di quello che stava accadendo il giorno stesso…
 
Con un temporale autorigenerante sulla testa e decine e decine di allagamenti e situazioni di criticità in tutta la città, e una condizione di bagnamento dei terreni praticamente massima…
 
Ancora il nulla…
 
Lo Scrivia esondò alle 21 a Montoggio…
Il Bisagno e il Fereggiano dopo le 23.
Qualche ora prima e sarebbe stata una mattanza,..
 
C’è preoccupazione?
 
Si, e neppure poca. Vuol dire alluvione certa? NO
Ma impariamo ad osservare tutto.
Intensità della pioggia, cumulata totale, reazione dei torrenti, delle strade, della terra.
 
Impariamo a leggere un grafico di un idrometro, la pioggia che cade al suolo e con quale cadenza o passo viene registrata dai pluviometri e a non metterci in pericolo se non ci costringono (lavoro) o non sia del tutto necessario (salute)…
Indipendentemente dal colore dell’allerta!
 
I segnali dei modelli per domani e su lunedi non sono incoraggianti. Arriverà la rossa?
 
Aspetteranno quanto più possibile, ma se i modelli confermeranno, alluvione o no, la rossa sarà inevitabile.
 
E anche questa volta i terreni e i versanti non saranno dalla nostra.

Cosa abbiamo imparato oggi?

Cosa abbiamo imparato oggi?

Oggi abbiamo imparato un sacco di cose, alcune belle, alcune nuove, alcune interessanti, altre che non avremmo mai voluto imparare…
Ecco come comincerei la mia lezione virtuale ad una mia classe virtuale di giovani ragazzi e giovani ragazze dell’età della mie figlie, 9 e 12 anni…
Oggi abbiamo imparato che la scala di allertamento così come è stata impostata, per dirla alla Fantozzi, è una cagata pazzesca…

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Di aria, di pressione, di calore e di tramontana compressa… e speriamo anche compresa!

Uno dei fattori principali che intervengono nei fenomeni atmosferici è l’aria.

L’aria è qualcosa che esiste ma non ha né forma né volume proprio.

Sotto compressione, anche modesta, riduce il proprio volume mentre se lasciata libera e trova spazio aumenta spontaneamente di volume, cioè si espande.

L’aria è un gas e solamente nella seconda metà del ‘700 si scoprì che 2 sono gli elementi principali che la compongono: l’ossigeno e l’azoto.

Si scoprì anche che queste due sostanze sono presenti nell’aria nella proporzione di una parte di ossigeno e 4 parti di azoto.

L’aria  contiene in misura variabile, oltre ad altri gas rari, anche una certa quantità di vapore acqueo.

Inoltre si trovano sospesi nell’aria una miriade di corpuscoli che vagano liberamente: essi costituiscono il cosiddetto PULVISCOLO ATMOSFERICO.

L’aria pesa, belin se pesa…

L’aria, come tutti i gas, ha un suo peso e ogni molecola d’aria, come un qualsiasi corpo pesante, viene attratta dalla terra per effetto della forza di gravità.

Cosicché l’aria si addensa tutto intorno alla Terra ed è proprio la forza di gravità che le impedisce di allontanarsi indefinitamente da noi.

Questo involucro d’aria da cui siamo avvolti è detto ATMOSFERA.

Immaginate ora l’atmosfera come una colonna d’aria costituita da tanti strati sovrapposti nei quali le molecole d’aria non hanno la stessa densità…

Decisamente più densi gli strati inferiori, nettamente meno densi via via che ci si allontana dal suolo

Perchè?

Semplicemente perchè gli strati superiori dell’atmosfera gravano con il loro peso sugli strati inferiori esercitando, quindi, con il loro peso, una forza premente su tutti i corpi che si trovano sulla Terra.

Ogni centimetro quadrato della superficie terrestre sopporta il peso di una colonna d’aria avente per base 1 centimetro quadrato e per altezza lo spessore di tutta l’atmosfera.

Si chiama appunto pressione atmosferica il peso dell’aria che grava sopra 1 centimetro quadrato della superficie terrestre.

Ma qual’è la causa principale del riscaldamento dell’aria?

D’istinto si direbbe il sole… e d’istinto sarebbe anche la risposta giusta…

E allora come mai nella troposfera (primi 12 km dell’atmosfera) la temperatura dell’aria diminuisce via via che ci allontaniamo dalla superficie terrestre e ci avviciniamo al sole?

Nelle acque marine, ad esempio, gli strati superficiali, quindi più vicini al sole, sono effettivamente più caldi rispetto agli strati inferiori e in una stanza con una stufa accesa via via che ci si allontana dalla fonte di calore l’aria si fa più fredda…

Nella troposfera, sembra accada proprio l’esatto contrario…

Per comprendere, dunque, cosa accade nell’atmosfera, perchè salendo di quota e avvicinandosi al sole faccia più freddo, bisogna analizzare il concetto di calore e come esso si trasmetta;

C’è il trucco?

Si, lo ammetto, c’è il trucco.

E come ogni vero trucco, c’è ma non si vede…

Se noi immergiamo un pezzo di ferro rovente in una bacinella d’acqua fresca cosa accade?

Il pezzo di ferro si raffredda (cede calore) e l’acqua fresca si scalda (acquista calore)

Ma in che modo?

Nell’antichità pensavano addirittura che il calore fosse una sorta di fluido misterioso (lo chiamavano fluido calorico) che aveva la capacità di trasferirsi da un corpo più caldo ad un altro meno caldo…

Ovviamente se fosse vera questa teoria un corpo riscaldato e che quindi acquista fluido dovrebbe anche aumentare di peso!!!

Nulla di più falso…

Battendo con un martello un pezzo di ferro sia il martello che il pezzo di ferro si riscaldano: come si è creato il calore che prima non c’era?

Per comprendere come si sia trasferito il calore del pezzo di ferro rovente all’acqua e come si sia generato calore nel martello e nel pezzo di ferro occorre comprendere l’intima natura dei corpi: le molecole!

Tutti gli oggetti che ci circondano sono fatti di qualcosa: quel qualcosa è la materia

La materia si presenta sotto 3 stati fondamentali:

Stato solido

Stato liquido

Stato gassoso

I 3 stati, liquido, solido e gassoso presentano peculiarità invisibili all’occhio umano di FONDAMENTALE IMPORTANZA!

E per capirlo occorre divertirsi con un esperimento molto intuitivo.

Prendiamo tre provette uguali, la prima la riempiamo con 5 unità di acqua e la seconda con 5 unità di alcool. Quindi uniamo le due provette nella terza provetta e scopriremo che 5+5 non fa 10, ma un po’ meno di 10!!!

Dovremo necessariamente ammettere che uno dei due liquidi deve aver trovato degli spazi vuoti nell’altro e che questi spazi vuoti sono talmente piccoli da risultare invisibili all’occhio umano…

 

TUTTE LE SOSTANZE, infatti, sono costituite da degli aggregati di tante minuscole particelle (le molecole) separate da piccolissimi spazi vuoti in cui agiscono le forze molecolari attrattive e repulsive…

Ogni molecola, quindi, avendo attorno a sé degli spazi vuoti ed essendo attirata e respinta continuamente dalle molecole circostanti non può avere una posizione fissa e immutabile. Anche in un solido, infatti, ogni molecola vibra oscillando in una posizione di equilibrio come se fosse collegata alle altre da sottilissime molle!!!

 

SOLIDI: le forze attrattive e repulsive tra le molecole sono in perfetto equilibrio e questo permette alle molecole di stare strettamente vicine le une alle altre e di conservare forma e volume definiti

LIQUIDI: le forze attrattive sono leggermente inferiori rispetto a quelle repulsive quindi riescono a spostarsi facilmente all’interno del liquido. E’ per questo che un liquido non ha forma propria ma assume quella del recipiente che lo contiene

GAS: prevalgono nettamente le forze repulsive, quindi le molecole sono liberissime di muoversi

Come possiamo percepire tutto questo movimento molecolare che non vediamo?

Facendo cadere qualche goccia di inchiostro in un bicchiere d’acqua oppure spruzzando qualche goccia di profumo in una stanza. Non ci credete? Provate…

Le molecole d’acqua, in continuo e rapido movimento, colpiscono le gocce d’inchiostro separandole in miriadi di molecole spinte in tutte le direzioni, esattamente quello che accade per le gocce di profumo, colpite e trasportate dalle molecole dell’aria in contino movimento in ogni angolo della stanza…

Ma il nostro pezzo di ferro battuto e riscaldato dal martello?

Ora possiamo finalmente capire che quando si batte un pezzo di ferro con il martello vengono eccitate le molecole superficiali che si mettono ad oscillare con maggiore vivacità, urtando le altre molecole più vicine e trasferendo via via una maggiore vibrazione a tutte le altre (conduzione).

Se tocchiamo il ferro o il martello lo sentiremo più caldo, calore che è dovuto alla maggiore vibrazione delle molecole superficiali! (lo fregamento delle mani vi dice nulla?)

UN CORPO SI SCALDA TUTTE LE VOLTE CHE VIENE AUMENTATA L’AGITAZIONE DELLE SUE MOLECOLE

E il nostro pezzo di ferro rovente immerso nell’acqua?

In questo caso sarà il ferro (caldo) a cedere calore (movimento molecolare, energia) all’acqua più fredda e non il contrario. Infatti è il movimento molecolare più rapido del pezzo di ferro che trasferisce energia alle molecole d’acqua con le quali viene a contatto aumentandone la velocità di oscillazione.

Le molecole del pezzo di ferro perdono energia (il pezzo di ferro si raffredda) mentre quelle dell’acqua acquistano energia e di conseguenza si scaldano sino a quando viene raggiunto il punto di equilibrio termico.

Ma il nostro sole che fine ha fatto?

Qual’è la causa principale del riscaldamento dell’aria?

Come mai la temperatura dell’aria diminuisce via via che ci allontaniamo dalla superficie terrestre e ci avviciniamo al sole?

Forse non tutti sanno che solo il 14% delle radiazioni solari viene intercettato dalle molecole dell’aria.

Non solo, di quel 14% circa la maggiore quantità viene assorbita dagli strati più bassi, semplicemente perchè, come abbiamo visto all’inizio di questo racconto, più densi rispetto agli strati più alti…

 

Quindi al suolo e non in quota…

Quindi più lontano e non più vicino dal sole!

E il resto delle radiazioni solari?

Una quota parte (circa il 35%) torna al mittente, riflessa dalla stessa atmosfera e dalle nuvole, ma la maggioranza, circa il 51%, viene assorbito dal suolo terrestre e dalle grandi masse d’acqua come gli oceani, i mari e i laghi che si scaldano eccitando il proprio movimento molecolare ed emettono (verso l’alto) onde elettromagnetiche che tendono, a loro volta, ad eccitare le molecole d’aria sovrastanti prossime al suolo.

 

Ecco perchè quanto più suolo portiamo via ai prati, ai boschi, alle foreste e in genere alla natura quanto più contribuiamo al riscaldamento antropico dei bassi strati perchè catturiamo una maggiore quantità di radiazioni solari che vengono trasformate in onde elettromagnetiche che scaldano l’atmosfera dal basso e non dall’alto…

Allora perchè l’aria si può riscaldare anche dall’alto verso il basso per compressione?

Ricordate cosa abbiamo detto della materia e della sua composizione?

La materia è formata da molecole unite fra di loro dalle forze intermolecolari (ricordate le molle?) che esercitano tra di loro contemporaneamente forze attrattive e forze repulsive.

Nei solidi sono le forze attrattive ad essere nettamente più forti di quelle repulsive, mentre al contrario, nei gas, come l’atmosfera, saranno le forze repulsive ad essere più forti di quelle attrattive.

Nei gas, infatti, le molecole tendono a muoversi e a scappar via con grande facilità, rispetto a un solido…

Quando un flusso d’aria come la Tramontana (ma succede anche al Marino quando scavalla l’Appennino da sud verso nord) è costretto a superare un ostacolo orografico come una catena montuosa, tende a scivolare lungo i suoi pendii e a raggiungere la costa (come accade in Liguria), o il fondovalle (come accade sulle Alpi) si comprime.

Comprimendosi provoca una normalissima e banalissima accelerazione del movimento molecolare…

Aumenta il movimento molecolare aumenta l’energia cinetica.

E quindi la temperatura!

Benvenuti nella Tramontana compressa…

To be continued