Fa strano…
Alzi lo sguardo e vedi un tappeto di nubi, grigio, quasi uniforme, quasi immobile e ti sembra che arrivi da chissà dove…
E invece non è altro che la stessa aria che stiamo respirando, solo un po’ più fredda…
Arriva dal mare…
E’ ricca di vapore acqueo…
Ma riesce a contenerlo tra le sue molecole…
A rendercelo invisibile…
Poi incontra i nostri versanti, è costretta a risalire verso l’alto…
E si raffredda…
Raffreddandosi le sue molecole diminuiscono la loro capacità di contenere quel vapore acqueo che al suolo c’era ma non si vedeva…
Quel 70% circa rilevato dalle centraline…
Che poi cosa significa quel 70%?
Significa che al suolo, l’aria, ha un bagaglio a mano di umidità non ancora colmo, che tra le sue molecole avrebbe ancora quasi un 30% di disponibilità a nascondere dell’altro vapore acqueo…
Ecco cosa succede…
Succede che risalendo i nostri versanti e raffreddandosi, non è l’umidità che aumenta, ma la capacità dell’aria di nascondere tra le sue molecole quel vapore acqueo…
E mano mano che sale diminuisce progressivamente la temperatura e quel 70% di umidità diventa 80, poi 90, infine 100%…
Insomma, il vapore acqueo è sempre la stessa identica quantità…
E’ lo zainetto che si è rimpicciolito…
E quel 100% significa che l’aria è diventata satura…
Basta, dovesse salire ancora e diminuire la sua temperatura ulteriormente, abbasserebbe ancora la sua capacità di trattenerlo tra le se molecole in maniera invisibile e il vapore acqueo in accesso verrebbe letteralmente sputato fuori dalle sue molecole…
E da gas si trasforma in liquido…
Microgoccioline di acqua che formano il nostro tappeto di nubi…
Che quindi non arriva da chissà dove, ma ce lo costruiamo a casa nostra…
Goccioline che stanno in sospensione grazie a quello stesso flusso in risalita verso l’alto che le ha generate…
Ecco, se guardata così, con occhi un filo più consapevoli, la Santissima assume anche un debole connotato poetico…
Giusto per ripassare…