Gli effetti di un mare a trenta gradi si fanno sentire eccome…
Non esistono brezze rigeneranti, bensì valori termici terrestri ben oltre l’asticella dei 30 gradi accompagnati per mano da una Mestizia destinata ad aumentare…
Ed è compito, si mettano l’anima in pace i detrattori, di ogni buon osservatore, registrare puntualmente tutto ciò che avviene da un punto di vista meteorologico sul proprio ambito territoriale di pertinenza…
E ciò che salta all’occhio, quest’anno, dopo una primavera zoppicante e un inizio estate che sembrava poter ripercorrere le gesta del 2014, è la straordinaria capacità e facilità con cui si è arrivati ad accumulare così tanto calore all’interno del bacino mediterraneo…
Ci aspetta un’altra nottata difficile lungo la linea di costa, aggravata da una Mestizia che tenderà ad alzare la cresta progressivamente…
L’ignoprevisione per domani, quasi una fotocopia di quella odierna, può solo registrare una componente di compressione un filo meno invadente e che si tradurrà con valori massimi forse un paio di punti più bassi…
Ma tranquilli, ci penserà Matrigna Umidizia, al secolo Mestizia, ad alzare i tassi del disagio fisiologico soprattutto per la fasce di età più deboli…
Persino la convezione pomeridiana la vedo un filo meno arzilla, in attesa del primo sussulto previsto per la giornata di mercoledì…
Una giornata che, da un punto di vista temporalesco e dell’instabilità occorrerà cominciare ad inquadrare con la giusta attenzione perché i possibili fenomeni convettivi, tra Piemonte e Valle d’Aosta potrebbero assumere caratteristiche di nubifragio e accompagnate da grandine anche di medie dimensioni…
Insomma, rispetto alle premesse raccontate venerdì scorso, non mi sembra ci si discosti molto da un quadro ampiamente disegnato con largo anticipo e che lascia ancora qualche dubbio sul ferragosto e i giorni seguenti…
Da quando, nel 2007, ho deciso di mettere in piazza le mie idee e i miei convincimenti, l’ho fatto solo ed esclusivamente per combattere un sistema troppo autoreferenziale…
E l’ho fatto non solo vestendo i panni del “leone da tastiera”, ma provando a cambiare il sistema con attività reali e con attacchi mirati…
Sia all’interno degli enti tecnici preposti…
Sia con la politica…
Utilizzando persino le aule di tribunale…
E chi mi conosce lo sa…
La mia è l’esperienza di un cane sciolto…
O come piace definirmi meglio, di un battitore libero…
Lungo il mio cammino mi hanno voltato le spalle persino i miei compagni di viaggio, spaventati dal mio percorso, dalle mie battaglie, dal mio furore…
Potrei scrivere un libro su come la meteorologia è stata trattata e in larga misura continua ad essere trattata in Liguria e più in generale nel nostro paese…
Ho frequentato e ho incontrato più volte enti come l’arpal, la fondazione cima, assessori di protezione civile a livello regionale e comunale, Genova compresa…
Ho le mie idee, non politiche, ma di cosa sia necessario per diventare realmente resilienti ad un cambiamento climatico ineluttabile che sta minando una società, un’economia, un’antropizzazione costruite su un modello climatico che era un’altra cosa…
Nel mio ignotur, dove parlo spesso di rischio idrogeologico, non credo che il sentimento prevalente delle migliaia di persone che vi hanno partecipato sia quello del terrore…
Bensì di una maggiore consapevolezza nell’avere e nel poter utilizzare strumenti, capacità e conoscenze in grado di non farsi cogliere impreparati…
In tanti anni di “battitore libero” credo di aver raggiunto quella capacità minima per saper selezionare le banche dati e imparare a leggerle…
E di saper riconoscere le condizioni meteo climatiche attuali e confrontarle con quelle di parecchi decenni fa…
Ma studiare il clima è cosa ancor più complicata della meteorologia stessa, per la semplice e non banale necessità di avere dati trentennali da poter confrontare…
Dati, non sensazioni, ricordi o titoli di giornali…
E così ci fottono…
E la cosa più triste, per me, è che quelli che vengono fottuti sono proprio quelli della mia generazione…
Quelli che dovrebbero accompagnare quelle nuove ad una presa di coscienza che il sistema socio-economico messo in piedi dal dopo guerra in poi scricchiola da tutte le parti…
Che rivedere le città, così come le abbiamo concepite durante il boom economico, dovrebbe essere la priorità assoluta…
Genova, città ossimoro per eccellenza…
Una città che in poco più di 40 anni ha perso 250.000 abitanti, una città in cui si vive peggio di 40 anni fa…
Con i rivi e i torrenti tombati e tombinati pronti ad esplodere, con le colline divorate negli anni 60 e sormontate da muri di contenimento pronti a sgretolarsi…
Alla disperata ricerca di nuove strade, nuovi parcheggi…
Diminuiscono le persone, aumentano le auto…
In numero e in dimensione…
Dovremmo avere una città più aperta, più ariosa, più verde…
Dovremmo abbattere, aprire, piantare alberi per avere ombra, dovremmo incentivare una mobilità alternativa per stare e vivere meglio e più a lungo…
Dovremmo combattere tutti insieme, magari anche con soluzioni diverse, ma con un obiettivo comune…
E invece basta un post con una pagina di un giornale del 1964 che questo viene rilanciato centinaia se non migliaia di volte, per farlo diventare virale e buttare nel cesso quella consapevolezza che dovremmo avere tutti per spingere nella direzione giusta…
E che forse neppure basterà…
Un titolo di giornale per farci credere che faceva caldo allora esattamente come fa caldo oggi…
E quindi mi sono preso la briga di andare a studiare cosa sia realmente accaduto in quel 1964…
Una delle serie storiche più complete l’ho trovata in una stazione meteorologica di Pistoia…
Ne ho scaricato i dati, li ho messi dentro un banalissimo foglio di calcolo e ho cominciato a contarli, a verificarli, a confrontarli…
Luglio 1964: media temp. min +17.08°C
Luglio 2023: media temp. min +19.15°C
Luglio 1964: media temp. max +30.56°C
Luglio 2023: media temp. max +33.14°C
Agosto 1964: media temp. min +15.93°C
Agosto 2023: media temp. min +18.09°C
Agosto 1964: media temp. max +29.60°C
Agosto 2023: media temp. max +32.73°C
Luglio e agosto 1964, superata per 31 volte la soglia dei 30°C
Luglio e agosto 2023, superata per 48 volte la soglia dei 30°C
Luglio e agosto 1964, superata per zero volte la soglia dei 40°C
Luglio e agosto 2023, superata per 2 volte la soglia dei 40°C
Ci stiamo facendo fottere la testa da coloro che si dimenano nei social, da una tastiera di un computer per dirci che ci stanno fottendo…
Mentre a fotterci sarà Madre Natura…
Mentre l’orchestra suona, suona e suona sino alla fine…