Lo ammetto, a memoria, non ricordo una condizione di blocco così coriacea e duratura nel mese di maggio…
Un mese, tra l’altro, dalle spiccate doti per poter nutrire e creare le condizioni anche di forte instabilità…
Maggio è il mese in cui tendenzialmente il vantaggio termico tra Mare Nostrum e Catino Padano comincia farsi ampio e importante…
Maggio è il mese in cui, un tempo, cominciava la caccia degli storm chasers, i cacciatori di tempesta…
Maggio è il mese in cui quel Catino cominciava a ribollire e basta uno sbuffo di aria più fresca per accenderlo…
Ma qui siamo di fronte ad una condizione di paralisi totale…
Certo, quell’enorme pallone gonfiato che è andato posizionandosi ad est poteva inglobare noi, come già accaduto in passato con una frequenza sempre più maggiore rispetto alle primavere di una volta…
E i 28 gradi ucraini o i 27 gradi nel mezzo dei Fiordi norvegesi potevano essere 30/35 dalle nostre parti e i fronti perturbato destinati a scaricare tutto il loro carico di piogge in mezzo all’Oceano…
Dove non se ne sarebbe accorto nessuno, o quasi…
Invece quel blocco è andato posizionandosi molto più ad est…
E dovendone riequilibrare lo scambio termico, Madre Natura non può far altro che costruire un corridoio di aria più fredda in discesa dalle regioni artiche…
Un corridoio che invece che sfogare in Oceano ha trovato una voragine in tutto il comparto europeo centro occidentale, senza poter evolvere verso levante…
C’è differenza tra Oceano e terra ferma in termini di fenomeni e intensità?
Certamente sì…
Se guardate qualsiasi radar o qualsiasi satellite vi accorgerete che i rovesci, i temporali e le grandinate non solo nascono nel momento di maggiore irraggiamento solare, ma tendono a formarsi quasi esclusivamente nella terra ferma e a schifare il mare…
Il motivo è semplice…
La terra ferma si riscalda molto più velocemente rispetto al mare, e il mese di maggio rappresenta il periodo in cui questo divario comincia a farsi ampio…
Ma non solo…
I temporali di marzo e aprile sono caratterizzati da temperature al suolo che mediamente variano tra i 15 e i 20 gradi…
A maggio, nella migliore delle ipotesi, si oscilla fra 20 e 25 gradi…
E come sappiamo, a temperature maggiori corrisponde una maggiore capacità dell’aria di trattenere vapore acqueo…
Che poi si traduce in rovesci e temporali ancora più forti e violenti…
In una situazione del genere, pensare di fare delle previsioni accurate, dettagliate e puntuali diventa un esercizio davvero complicato…
E per domani lo sarà ancor di più…
Il risveglio me lo immagino estremamente serrato, soprattutto dal savonese verso levante…
Qualche scrollata a levante e levantissimo…
Qualche rovescio più convinto in faccia alle Apuane…
Santa Macca altrove, o Ciccio Pasticcio nel migliore dei casi, con il Capitano a galoppare verso levante e a ruotare in senso contrario e antiorario verso il centro della regione seguendo la naturale curvatura di Casa Liguria…
La mia attenzione è quasi tutta orientata a ponentissimo, dove sono due giorni consecutivi che le Alpi Liguri sfornano un groppo temporalesco che, in culo a tutti i modelli, è riuscito a fare l’inchino alla battigia…
Ecco, domani, quel groppo temporalesco, in partenza da quelle vette alpine, me lo aspetto ancora più audace, ardito e cazzuto…
Mi aspetto che si accenda come al solito a metà giornata e che riesca a sfondare la resistenza alpina e a raggiungere la linea di costa con un’intensità nettamente maggiore rispetto ai due giorni precedenti…
Magari sbaglierò, ma con quella traiettoria nord-ovest->sud-est tra imperiese orientale e savonese occidentale, nel corso del pomeriggio, un’occhiata verso monte e al radar ogni tanto la darei…
Perché dovesse agganciare il mare, la grandine la rischiamo tra Andora e Spotorno, con un prosieguo tutto da verificare…
Ma la mia è solo un’ipotesi, da rivalutare e provare a ridisegnare domattina, in un contesto, che tocca ammetterlo, davvero difficile…
L’instabilità pomeridiana dovrebbe accendersi anche sul resto dell’Appennino, ma le correnti in quota dovrebbero trasportarla verso il Catino Padano…
A proposito di Catino Padano, non buone, le notizie per i senzamare…
Dal Piemonte sino al Veneto, anche domani, sarà l’ennesima giornata di passione, al netto che ci si trovi in allerta gialla, arancione o rossa…
E’ troppo pericoloso, da un punto di vista comunicativo, distinguere e provare a sottilizzare la gravità dei potenziali eventi con colori diversi…
Santena, in provincia di Torino, è lì a dimostrare l’esatto contrario…
Come sempre, vi lascio con la tavolozza più cruda, quella con lo scenario (per noi) peggiore…
Badate bene, non si tratta di un potenziale evento apocalittico…
Ma in certe zone (come quelle citate precedentemente), a maggio, ricevere 30/40 millimetri di pioggia in un’ora accompagnati, magari, da 10/15 minuti di grandine non è proprio una passeggiata di salute…
Soprattutto per le colture…
Meglio stare in campana, che dite?
Bonsuar