Previsioni per lunedì, 8 gennaio 2024
La ritornante sta producendo proprio in questi ultimi minuti il suo massimo sforzo…
Le correnti in quota, non più da nord-est, hanno una maggiore componente orientale…
Un filo meno di compressione lungo la costa e precipitazioni che riescono a raggiungere a tratti anche la linea di costa…
Entro stasera, quel groppo precipitativo andrà a incastonarsi proprio tra le Alpi Liguri e quelle Marittime, nell’angolino del cuneese…
Con un discreto apporto precipitativo esaltato dalle rampe naturali di quelle montagne…
Nuovi centimetri che verranno conservati dal calo termico previsto nei prossimi giorni e che tenderemo ad avvertire soprattutto in quota, un po’ meno al suolo…
Domani le nubi continueranno a provenire da est verso ovest…
Assisteremo agli ultimi fiocchi in val ‘dAveto nella notte e alle ultime nevicate che si prolungheranno sino a domani mattina sulle Alpi Liguri e nell’angolino del cuneese…
Poco o nulla sul resto di casa Liguria…
Tramontana a tratti furiosa, maleducata e strafottente soprattutto tra Genova e Capo Mele…
Massime comunque in doppia cifra lungo la costa, un po’ perché il freddo in quota non si è ancora depositato al suolo, un po’ perché vivremo di compressione e quindi di riscaldamento meccanico per caduta dall’alto verso il basso…
Passeremo tre giorni senza che accada nulla…
Le uniche speranze, al momento, appese ad un lumicino, mettendoci proprio tanto, tantissimo cuore sopra, le potremmo riservare per giovedì mattina…
Entrerebbe una perturbazione mezza sciaccæla che quasi nessun modello vedrebbe interagire sino alla nostra linea di costa…
Ma tant’è, sebbene siamo praticamente nel fantameteo, un eurino ce lo butto lì, così, come fossi davanti alla fontana di Trevi ad esprimere un desiderio…
Poi vedremo, un centimetro alla volta…
Intanto vi lascio col radar attuale…
E con la tavolozza delle precipitazioni della prima metà di giornata…
Bonsuar
Il punto di rugiada, o Dew Point
Dalla posta del cuore…
Ricevo da Claudia, pubblico e rispondo:
“Mi dici cos’è il punto di rugiada, per favore?
Cara Claudia, per chi è appassionato di meteorologia è forse uno dei parametri più importanti che vengono seguiti, che può sembrare banale, ma che in realtà è uno dei più complicati da spiegare…
Il punto di rugiada, o Dew Point non è altro che la temperatura a cui occorre abbassare una specifica massa d’aria affinché il vapore acqueo al suo interno diventi saturo, senza variare la pressione…
Cosa significa?
Avevo provato qualche settimana fa a spiegarlo, ma mi rendo conto che non è affatto semplice perché occorre introdurre il concetto di Umidità Relativa (quella che conoscete tutti e che si esprime in percentuale) e di Umidità Assoluta (che si esprime in grammi per metro cubo)…
Occorre partire da un concetto base…
L’aria contiene sempre del vapore acqueo, è trasparente e può variare in quantità…
Con l’aumentare della temperatura l’aria può contenere una maggiore quantità di vapore acqueo…
Con il diminuire della temperatura questa capacità di trattenere al proprio interno vapore acqueo diminuisce…
Vi faccio un esempio…
15°C e 67% di umidità
10°C e 67% di umidità
5°C e 67% di umidità
Queste sono le rilevazioni a cui siamo abituati…
In tutti e tre i casi sappiamo che quella massa d’aria contiene al suo interno 2/3 della sua capacità totale di trattenere vapore acqueo…
Ma quei dati non ci dicono quanto vapore acqueo c’è in ciascuna delle tre condizioni…
Ve lo dico io…
15°C e 67% = 8.6 g per metro cubo di vapore acqueo
10°C e 67% = 6.3 g per metro cubo di vapore acqueo
5°C e 67% = 4.5 g per metro cubo di vapore acqueo
Se ne deduce che abbassando la temperatura si abbassa anche la capacità di trattenere al proprio interno vapore acqueo…
Mi raccomando, parlo di vapore acqueo e non di pioggia o micro goccioline in sospensione come le nuvole…
Il vapore acqueo si trova allo stato gassoso ed è completamente nascosto tra le molecole dell’aria e risulta trasparente alla nostra vista…
Tutto ciò che è visibile, nebbia, pioggia, nuvole non è più vapore acqueo allo stato gassoso, ma è materia liquida che non fa più parte dell’atmosfera…
Quando, ad esempio, abbiamo una massa d’aria molto umida che proviene dal mare, questa incontra le montagne, sale, salendo si raffredda e come abbiamo appena imparato, abbassa la sua capacità di trattenere vapore acqueo al suo interno…
Vediamo le stesse temperature di prima e qual è la rispettiva capacità ad ogni temperatura…
15°C, 100% UR = 12.8 g per metro cubo
10°C, 100% UR = 9.4 g per metro cubo
5°C, 100% UR = 6.8 g per metro cubo
Queste sono le capacità massime di trattenere vapore acqueo al proprio interno di tre masse d’aria aventi temperature diverse…
Cosa accade, quindi, se una massa d’aria che giunge dal mare, a 15 gradi, con il 67% di umidità relativa (cioè che contiene 8.6 grammi di vapore acqueo al suo interno) sale di quota incontrando una montagna e si raffredda sino a raggiungere 5 gradi di temperatura?
Succede che ad un certo punto, intorno agli 8 gradi, quella massa d’aria raggiungerà il suo punto di rugiada, il punto in cui quei 8.6 grammi in dote non rappresenteranno più il suo 67% di capacità, ma il 100%…
E’ come se il suo serbatoio dove trattenere e nascondere il vapore acqueo alla nostra vista si sia ridotto…
Perché se in partenza, al suolo, con 15 gradi, quei 8.6 grammi rappresentavano il 67% del suo serbatoio, salendo di quota e raggiungendo una temperatura di circa 8 gradi, quegli stessi 8.6 grammi rappresentano il 100% del suo serbatoio…
L’aria è satura e quella temperatura rappresenta il punto di rugiada o Dew Point o punto di condensazione…
Perché punto di condensazione?
Perché quell’aria, continuando a salire diminuirà ancora di più il suo serbatoio, la sua capacità di trattenere e vapore acqueo…
Infatti abbiamo visto che a 5 gradi, la sua capacità massima è di soli 6.8 grammi per metro cubo di vapore acqueo…
E quindi cosa accade?
Semplice ma stupefacente…
La parte in accesso viene letteralmente “sputata” fuori dall’atmosfera e il vapore acqueo passa dallo stato gassoso (trasparente e nascosto tra le molecole dell’aria) allo stato liquido (micro goccioline di acqua) e diventa visibile ai nostri occhi…
In che modo?
Semplice, attraverso le nuvole…
Le nuvole non sono altro che ammassi di microgoccioline d’acqua, talmente piccole e leggere che riescono a stare in sospensione, e che sono il frutto della condensazione del vapore acqueo in accesso di quell’aria che si è raffreddata e non è stata più in grado di trattenere al suo interno…
Ma può avvenire anche il processo contrario…
Ad esempio quando vediamo il gaigo…
Nel filmato che mi ha mandato l’altro giorno Giovanni da Levanto, si vede esattamente il processo contrario alla condensazione…
L’ aria e le nuvole più fredde scavalcano la cresta della montagna…
Essendo più fredde sono anche più pesanti e quindi tendono a scivolare verso il basso da questa parte del versante…
Scendendo verso il basso la massa d’aria tende a riscaldarsi…
Scaldandosi torna ad aumentare la capacità di trattenere vapore acqueo e quindi le microgoccioline di cui sono formate quelle nuvole ritornano dallo stato liquido allo stato gassoso e spariscono alla nostra vista…
No no no, non è magia nera…
Ma la meraviglia di Madre Natura e le sue regole nascoste…