Francesco Aicardi – Cogoleto
Previsioni per giovedì, 19 ottobre 2023
Com’è difficile provare a scrivere di domani, quando c’è un evento in corso…
Difficile trovare concentrazione e lucidità…
La convergenza di questa sera e che proseguirà sino a notte fonda, domani mattina dovrebbe abbandonarci…
Lasciando sul campo Sua Maestà ancora traboccante dai valichi appenninici del genovesato e del savonese ma aprendo la strada ad un Capitano, quasi ostrato, che tenderà a sbatterci addosso in mezzo al Golfo e a sovrascorrervi sopra…
Il risultato?
Precipitazioni e rovesci che da ponentissimo si muoveranno verso levante, dove tenderanno a presentarsi più continui e meno disorganizzati che nel resto della regione…
Discreti gli accumuli a ponentissimo…
Non esaltanti tra genovesato e savonese…
Decisamente importanti a levante e levantissimo…
Ma occorrerà comprendere in quali condizioni ci si arriverà…
La convergenza di stasera è solo all’inizio…
E necessiterà ancora di tanta attenzione…
E per ora è inchiodata a levantissimo con le precipitazioni più intende relegate nel bel mezzo di Mare Nostrum…
Lo so, siete tutti con la testa a venerdì…
Quando casa Liguria rischia una tempesta di vento non indifferente, accumuli di pioggia importanti, in particolare sul settore centrale e una successiva mareggiata, non epocale ma comunque importante…
Diciamo quattro, cinque metri d’onda già da venerdi sera…
Vi lascio con due tavolozze esemplificative…
L’esordio di domattina…
E il proseguo pomeridiano…
Non che in mezzo possa splendere Gran Soleil…
Anzi…
Noi ci si aggiorna più tardi…
Spadello, ritiro Tempesta dalla palestra, nutro le belve e torno…
Che ha dda passà ‘a nuttata…
Suar
#IONONDELEGO
Ignotur docet…
Le quasi tremila meteobeline, vecchie e nuove, che hanno partecipato a una sola delle mie tappe sanno di cosa stiamo parlando…
Ai piani alti, chi prova a mettermi i bastoni fra le ruote non ha capito un cazzo…
Lo hanno capito anche i sindaci che mi hanno invitato…
“Non sono preoccupato per l’allerta, fase durante la quale devo attivare millemila pratiche burocratiche, gestire le squadre di pronto intervento e di monitoraggio e la comunicazione ai cittadini…
La mia vera preoccupazione è la fase di allarme…
Quando gli strumenti in mio possesso mi dicono che l’evento si sta materializzando sopra la mia testa, nel mio comune, all’interno del mio territorio…
Quello è il momento in cui devo pregare e sperare di avere il numero minore possibile di cittadini per la strada…”
Sono state queste le parole di uno dei sindaci che mi ha invitato, accolto e con cui abbiamo cenato un’ora prima della tappa dell’ignotur…
E quante più persone sono in grado di riconoscere i segni del tempo, quante più persone sono in grado di sapere cosa sia un pluviometro, dove osservarli e come leggerli, cosa sia un idrometro, dove osservarli e come leggerli, e cosa sia un radar, dove osservarlo e come leggerlo avremo certamente fatto autoprotezione attiva e non passiva…
Imparare a saper riconoscere un fenomeno potenzialmente pericoloso significa non solo salvare la propria vita e quelle dei propri cari ma agevolare il lavoro di tutti…
Di chi poi deve operare sul campo e garantire l’incolumità delle persone che, giocoforza hanno aperto il negozio, sono a far la spesa, hanno portato le medicine al parente anziano, recuperato i bambini a scuola o sono andate semplicemente a lavorare…
Perché non si ferma il mondo sotto allerta…
Ma dovrebbe fermarsi quando scatta l’allarme…
Ma niente, c’è ancora qualcuno che non l’ha capito e si permette di sbattere i piedi come un bambino capriccioso al cospetto di sindaci inconsapevoli inducendoli a non invitarmi…
Persone più preoccupate della mia attività che di quello che dovrebbero fare loro…
Gente che vi considera capre ignoranti che non capiscono un cazzo…
Che se andate al mare in una giornata di sole con l’allerta gialla clamorosamente toppata per eccesso, merita di andare in difficoltà in caso contrario, quando l’allerta viene sbagliata per difetto, o quando addirittura è coerente con ciò che effettivamente avviene…
Il risultato non cambia mai…
Allerta massima il 4 novembre del 2011, 6 morti…
Allerta massima in Emilia Romagna quest’anno, 16 morti…
Vi diranno che questo è il prezzo da pagare all’urbanizzazione, alle comodità sotto casa, allo sviluppo economico e demografico del paese, alla crescita dell’aspettativa di vita degli ultimi 30 forse 40 anni…
L’ho sentito dire con le mie orecchie…
Ed è per questo che quanto più impariamo da soli a riconoscere i segni e i segnali che ci da Madre Natura, quanto più eviteremo di delegare completamente e totalmente la nostra vita nelle mani di qualcun altro…
Scusate, ma ce l’avevo lì, nel groppone…
E lo scenario meteorologico delle prossime 72 ore, sebbene non abbia ancora alcuna certezza e le fattezze di un disastro annunciato merita in ogni caso tutta l’attenzione possibile…
Se poi, questa terribile roulette russa con la quale tutta l’area del Mediterraneo deve fare i conti oramai quasi tutto l’anno avrà sparato a salve ne saremo tutti estremamente felici…
#iononrischio va benissimo
#ionondelego va ancora meglio
Da sempre libero, da sempre controcorrente…
Bonsgiur
igno